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Guardando alla recente ondata di licenziamenti nelle redazioni e ai tagli dei costi negli Stati Uniti, Tim McGuire teme che giornali e direttori possano dimenticare quali sono i valori fondamentali del giornalismo.
Lo segnala Editor’s weblog, spiegando che McGuire – ex direttore e vicepresidente dello Star Tribune di Minneapolis e attualmente presidente della Scuola di giornalismo ‘Walter Cronkite’ dell’ università dell’ Arizona -, sottolinea il rischio che continuare a tagliare nei giornali (tra l’ altro, recenti ricerche hanno dimostrato che, invece, investire nelle redazioni paga) possa ridurre la capacità di “copertura” e abbassare la qualità editoriale.
Secondo McGuire, la situazione sta costantemente peggiorando. "Scorciatoie che neanche 15 anni fa non sarebbero mai state prese in considerazione, stanno diventando parte delle procedure quotidiane”, rileva facendo l’ esempio dell’ uso crescente che fanno i giornali dei comunicati stampa, utilizzati senza nessuna modifica.
Questa pratica sembra ormai diffusa a livello internazionale, come è stato rilevato nei libri del giornalista del Guardian Nick Davies (vedi Lsdi ) e del giornalista investigativo francese Paul Moreira (vedi anche “amis monde-diplomatique”)
"Probabilmente è una questione di tempo. Una redazione sportiva ricostruisce come può una rissa o qualche altro evento accaduto durante un avvenimento sportivo che avrebbe dovuto invece essere seguito direttamente”, scrive McGuire. Secondo il quale, comunque, “il problema principale non è il crescente ricorso ai comunicati o alle agenzie dovuto alla diminuzione delle risorse. Il pericolo vero è che i redattori finiscano per dimenticare l’ etica professionale quando si sono abituati a ricorrere a queste pratiche”.
Nel caso dei comunicati stampa, una regola facile per redattori e cronisti è limitarsi a riportare quello che dice la fonte delle notizie, senza mettere in campo “il valore aggiunto della redazione”, sottolinea il direttore editoriale dell’ Indiana Star, Pam Fine.
Continuano ad esserci direttori che vorrebbero difendere i valori giornalistici di fronte ai tagli delle risorse. Per esempio Jim O’Shea, che recentemente ha lasciato il suo incarico (vedi Lsdi) al Los Angeles Times in disaccordo con i tagli del budget decisi dall’ editore .
Ma il pericolo è che gli altri direttori, abituati a lavorare con budget ridotti, dimentichino i valori base del buon giornalismo.