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La consacrazione di Twitter come nuovo strumento di racconto (letterario ma anche giornalistico) viene dagli Usa dove un giornalista e blogger del New York Times, Matt Richtel, sta scrivendo e pubblicando via Twitter un thriller sull’ uccisione di una prostituta.
La storia – spiegava un articolo su le post.fr, un sito online del gruppo leMonde – viene raccontata seguendo il punto di vista di un’ amica della vittima e del supposto assassino, che si risveglia in preda a una amnesia in un luogo che non riconosce e con la sola compagnia di un cellulare connesso a Twitter, con cui va alla ricerca della verità.
Alcuni autori – commenta Francis Pisani, un giornalista di leMonde sul suo blog – cominciano ad appassionarsi alla letteratura scritta sui cellulari attraverso brevi messaggi. E Twitter – dove ogni messaggio non può andare oltre le 140 battute – consente di diffonderli e di scriverli anche sul web. A condizione di rispettare le misure limite.
Cinque dei maggiori best-seller giapponesi dell’ anno scorso – ricorda Pisani – sono stati scritti sul cellulare – ed ora ci provano anche gli americani. Sarah Perez ne stila una lista sul sito Read/Write Web. Ed è un buon punto di partenza, aggiunge Pisani.
Il genere di Richtel ha già un nome, “Twiller” (thriller su twitter) , e l’ autore ne parla qui .
Ma, nota ancora Pisani, non ci sono solo Giappone e Stati Uniti.
Carlos Seabra, un brasiliano, sta pubblicando – in brasiliano ovviamente – poesie erotiche e micro-racconti .
    Dalla lettura al giornalismo il passo è sempre stato breve: e comunque Twitter comincia già ad avere qualche applicazione, anche se timida (vedi Lsdi, Twitter, come può essere utile ai giornali).