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Una sorta di ‘’albo professionale’’ dei blogger per ricevere compensi corretti e godere del diritto a una linea editoriale indipendente. La proposta – racconta Gaia Bottà su puntoinformatico.it – è stata lanciata da Chris Mooney, giornalista freelance e blogger stipendiato.
’’Esistono dei blogger che sono diventati della celebrità , spiega Mooney, esistono blogger reclutati dai colossi mediatici per attrarre masse di pubblico e rivenderlo agli inserzionisti. Un modello di business che frutta: gli spazi pubblicitari esposti a traffici web degni di nota vengono venduti a caro prezzo. Quanto si riversa nelle casse dei blogger? Quanto si traduce in introiti per le media company che li assoldano?’’.
Ma l’interrogativo posto da Mooney – rileva Bottà – investe anche i blogger ordinari. Dedicano anima e corpo alla loro porzione di web, intessono relazioni con altri netizen e partecipano al dialogo in rete. È possibile che si assumano questo onere come un piacere, è possibile che non siano alla ricerca di alcun tipo di compensazione se non il fatto di potersi esprimere liberamente. Collaborano volentieri e con passione nel progetto comune di costruire la rete ma – asserisce un convinto Mooney – servono inevitabilmente la causa delle piattaforme che li ospitano offrendo contenuti da associare a pubblicità .
“Non sanno ancora che potrebbero aspettarsi una retribuzione”: così Mooney descrive l’ atteggiamento dei milioni di blogger che affollano la rete di contenuti.
E’ auspicabile che ci si organizzi – prosegue puntoinformatico.it citando Mooney – e che i blogger che intendono portare avanti la loro attività in rete in maniera professionale istituiscano un albo (…) e si possa arrivare alla stipula di contratti con i colossi dei contenuti che intendono assorbirli, attraverso uno strumento di negoziazione con i datori di lavoro.