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Il tema dell’ UGC (User-generated content), i cosiddetti “contenuti generati dagli utenti”, è stato dibattuto nei circoli giornalistici per alcuni anni, ma i direttori dei giornali, salvo pochissimi, sono stati sempre riluttanti nel concedere troppe pagine ai loro lettori. Ora invece una rivista ha portato all’ estremo questa scelta, con un numero del giornale fatto al 100% di UGC.
Si tratta di Budget Travel – spiega Dylan Stableford su mediachannell.org – che per il suo numero di giugno ha concesso ai suoi lettori di produrre tutto il giornale, sia testo che illustrazioni, lasciando che solo una sezione, quella chiamata “40 Best Deals” venisse realizzata dalla redazione.
La rivista ha chiesto ai lettori di scrivere e inviare degli articoli di 2.800 battute, spiega il direttore del giornale, Erik Torkells. Alla fine l’ elenco dei collaboratori conterà 324 nomi. Solo per un argomento – “50 ragioni per cui amo New York” – sono arrivati 500 contributi.
“Ma siamo chiari – spiega Torkells in un blog -, fare questo numero non è stato né facile né economico”.
La rivista paga dei “normali compensi” ai suoi collaboratori, aggiunge il direttore, così come le spese di viaggio – “cosa che non facciamo con i collaboratori professionisti“. (Mandare una famiglia di quattro persone a Hong Kong, aggiunge, fa saltare il budget del giornale).
E, senza uno “sforzo straordinario” di editing, il numero sarebbe stato un caos. “Passare i pezzi di scrittori non professionali non è mai facile, specialmente quando gli avete chiesto di scrivere parecchio”.
User-Gen X
Il concetto di user-generated magazine non è nuovo. Ed è una cosa abbastanza tradizionale nel settore dei viaggi e del turismo. La rivista Everywere, di 8020 Publishing – fatta interamente di materiale prodotto dai lettori – è stata lanciata nel 2007, dopo il successo di IPG, fatto interamente di foto mandato dalla gente.
E’ un omaggio a uno dei maggiori cambiamenti che hanno colpito l’ industria dei viaggi negli ultimi 10 anni – rileva Torkells -, e cioè che i consumatori si rivolgono gli uni agli altri più che agli esperti. “Certo c’ è bisogno ancora di redattori” dice Torkells di Everywhere, aggiungendo che c’ è in Budget Travel un “ampio elemento di servizio” che a Everywhere non hanno.
Anche riviste a grande diffusione si sono rivolte all’ UGC. Per esempio Wired lo ha sperimentato, anche per delle speciali copertine; Dennis Publishing recentemente ha annunciato che il suo Bizarre magazine in U.K. verrà rilanciato con una attenzione particolare all’ UGC; e riviste come Time e Esquire hanno creato delle sezioni speciali nei loro siti web per i contributi degli internauti.
Torkells annuncia per il 2009 un altro numero analogo di Budget Travel. “In futuro – dice – piaccia o non piaccia, uno dei compiti di un direttore sarà quello di condurre una conversazione, non di proporre un monologo”.