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di Andrea Fama
"Stavo sviluppando un importante progetto e coordinavo due gruppi di lavoro fra Roma e Milano, più una serie di fornitori esterni. Ad un certo punto mi sono reso conto che continuavo a perdere link e siti interessanti per vari motivi, così ho cominciato a mandarmeli via email con un oggetto strutturato. Ma cosi non funzionava. A quel punto ho detto a due degli sviluppatori del mio gruppo che avrei dato 100 euro al primo che mi avesse fatto un’ estensione per Firefox che mi registrasse ricerche e domini navigati… da lì ecco YouRank”.
Probabilmente non potevano esserci parole migliori di quelle del suo fondatore, Andrea Mastalli, per spiegare come nasce YouRank.
In termini squisitamente tecnici potremmo dire che si tratta di un vero e proprio software che gestisce le ricerche svolte e i siti navigati dagli utenti organizzando le informazioni per data, liste alfabetiche e peso grazie ad un data base locale in cui sono immagazzinati i dati.
In termini profani, invece, si tratta di uno strumento che eviterà agli internauti la noia di perdersi per strada siti ritenuti interessanti e poi magari dimenticati, o di doverli catalogare manualmente nel bookmark. Ma non finisce qui. YouRank, infatti, registra i trend di navigazione di tutta la community, in modo da offrire all’utente le novità della rete in anteprima. Il software, inoltre, è uno strumento di supporto per il motore di ricerca. Di fatto, quando un utente si imbatte in una ricerca già effettuata da molti altri navigatori, YouRank gli offre i risultati della loro navigazione permettendogli di risparmiare tempo e fatica nel tortuoso cammino verso una ricerca affidabile..
Si tratta di un progetto ambizioso che mira a supportare la search experience degli utenti puntando ad obiettivi importanti: raccogliere mensilmente 5 milioni di ricerche, 50 milioni di URL navigate e 50.000 siti unici. Naturalmente pensare di raggiungere tali obiettivi è possibile solo a fronte di un duro lavoro che, nel caso di YouRank, ha visto impegnati ben dieci tecnici per un anno filato, con un ingente investimento economico.
Ma a questo punto, solo il tempo, per dirla ancora con le parole di Mastalli, “potrà dirci se si è trattato di un progetto caro o costoso”.