di Antonella Beccaria
(da Xaaraan)
Fotografia e fumetto, una accanto all’altro, per raccontare la guerra. Accade nel volume uscito in questi giorni per i tipi di First Second Books dal titolo The Photographer: Into war-torn Afghanistan with Doctors Without Borders. Realizzato con le illustrazioni di Emmanuel Guibert su ispirazione delle fotografie di Didier Lefèvre, il volume viene presentato con queste parole:
Nel 1986 il fotoreporter francese accompagnò un gruppo di Medici Senza Frontiere (MSF) in un viaggio nell’Afghanistan della guerra contro l’Unione Sovietica. [Lefèvre] era al suo primo incarico e documentò con i suoi scatti il loro percorso da Peshawar, in Pakistan, attraverso la catena montuosa dell’Hindu Kush. La carovana si componeva di centoventi muli, venti cavalli e quaranta guardie armate. Un mulo cadde nel ghiaccio e venne salvato; uno stalliere fu più sfortunato e si perse durante una marcia notturna. Quando arrivarono a destinazione, nella valle di Yaftal, nell’Afghanistan settentrionale, MSF insediò qui un ospedale con un porticato antistante che serviva come moschea e pronto soccorso. Il primo paziente fu un ragazzino con un’ustione al piede causata dal forno per il pane con cui lavorava, una ferita comune in Afghanistan.
Online è possibile trovare un estratto di sedici pagine del libro mentre qui il sito ufficiale del reportage (in francese) e qui invece l’evento realizzato con la collaborazione di Medici Senza Frontiere.