I rapporti burrascosi e drammatici fra media e politica in Albania vengono bene illustrati da Marjola Rukaj in un articolo su Osservatorio dei Balcani dal titolo ‘’Variazioni sul Tema’’. E’ un articolo interessante anche perché testimonia il coraggio di un gruppo di giornalisti che, pur finendo pesantemente nel mirino del potere – tanto da essere fisicamente cacciati dall’ edificio che ospitava la redazione a Tirana -, si sono sistemati alla meno peggio in uno spazio di fortuna pur di non abbandonare una agguerrita campagna di investigazione giornalistica sulle questioni più imbarazzanti che coinvolgono il premier Sali Berisha.
‘’Tra media e politica in Albania non corre buon sangue. Periodicamente – scrive Rukaj – il conflitto che caratterizza la società albanese dalla caduta del regime si acuisce. L’ultimo caso riguarda ”Tema”, quotidiano di Tirana, e il suo direttore-editore Mero Baze.
“Tema” è un giornale di destra, da sempre tradizionalmente simpatizzante e fedele al Partito Democratico e in particolare modo legato all’attuale premier Sali Berisha. Ma negli ultimi tempi, il giornale e il suo direttore Mero Baze sembravano aver cambiato radicalmente opinione, impegnandosi in una campagna di investigazione giornalistica sulle questioni più imbarazzanti che coinvolgono il premier, tra cui il processo sull’esplosione del deposito di armi di Gërdec lo scorso 15 marzo, svoltosi in totale mancanza di trasparenza; il coinvolgimento e l’incondizionata protezione che il premier ha offerto a Damir Fazlic, uomo d’affari serbo-bosniaco sospetto di attività poco legali in Albania; e la corruzione sul maggior progetto attuale del governo, l’autostrada Durazzo-Kukes.
(l’ articolo è qui )