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di Matteo Bosco Bortolaso
New York – Gli editori di giornali non vogliono fare la fine dei produttori di CD musicali, eclissati dalla rivoluzione digitale che ha trasformato le nostre abitudini: per ascoltare i nostri brani preferiti non serve più un lettore, basta un computer collegato ad Internet, una carta di credito, un account su iTunes e un iPhone. Anche nel giornalismo i tempi stanno cambiando: la carta stampata viene sempre più snobbata, e si preferisce lo schermo di un computer, di un iPhone, di un lettore elettronico come Kindle.
Ecco quindi perché cinque grandi nomi dell’editoria americana – News Corp. di Murdoch, Time Warner che pubblica il famoso settimanale, Condé Nast che è attiva anche in Italia, Hearst e Meredith (vedi Lsdi, Un iTunes per un consorzio di editori Usa) – hanno deciso di accordarsi su un unico standard tecnologico per trasmettere i propri contenuti ai lettori del presente e del futuro prossimo. Si tratta di una serie di linee guida che stabiliscono come giornali e riviste appariranno sui pixel di Kindle, dell’iPhone e del eBook del futuro.
Non è ancora chiaro quale sarà il lettore più diffuso. Amazon propone Kindle, soprattutto per i libri in formato elettronico anche se diverse testate – come il Washington Post – hanno un’apposita versione dei loro contenuti formattata per lo schermo del lettore.
Barnes & Nobles, grande catena di librerie degli Stati Uniti, controbatte con Nook, che uscirà in Italia ai primi del 2010. Il versatile iPhone della Apple può essere utilizzato anche per sfogliare le pagine elettroniche di giornali, libri e riviste, ma il suo schermo è davvero molto piccolo, e pochi lo fanno. Molto più diffusi, sulla metropolitana di New York o di altre grandi città americane, sono Kindle, Nook e altri e-book.
Un segno della migrazione dalla carta stampata ai formati elettronici? The Atlantic, raffinata rivista letteraria (e non) ha recentemente pubblicato due racconti soltanto su Kindle, al prezzo di 3,99 dollari l’uno. Secondo Motoko Rich, firma che accompagna le più importanti recensioni di libri sul New York Times, è la prova della “iTunesizzazione” dell’editoria.
Il prestigioso mensile, fondato nel 1857, aveva smesso di pubblicare racconti nel 2005. Ora è tempo di rinascere, naturalmente in versione elettronica. The Atlantic proporrà sull’eBook un paio di racconti ogni mese. I testi saranno scritti appositamente per Kindle. Il che vuol dire, secondo il numero due della rivista Scott Stossel, che gli scrittori potranno scrivere quanto vogliono. Prima, invece, le loro creazioni potevano essere o troppo lunghe per una rivista o troppo corte per un libro. “Ora puoi pubblicare senza le limitazioni e i costi della pagina stampata”, dice Stossel. I profitti verranno divisi tra The Atlantic, Amazon e gli autori.
Autori che sembrano entusiasti dalla sfida elettronica, come lo è già stato il maestro dell’orrore, Stephen King, che ques’anno ha scritto un racconto breve proprio per Kindle, vendendolo direttamente su Amazon.