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Il primo motore di ricerca ‘’orientato islamicamente’’, in quanto segnala fra l’ altro i contenuti che possono essere considerati "haraam" (proibiti) dai mussulmani, è stato definito ‘’un successo’’ dai suoi creatori, visto che ha attratto più di 500.000 visitatori nei suoi primi due mesi sul web.
Lo rileva Ejc.net, spiegando che il motore di ricerca, ImHalal.com , è stato realizzato per ‘’aiutare i mussulmani a esplorare internet in un ambiente sano e pulito’’, come Reza Sardeha, il giovanissimo (appena 20 anni) studente di marketing che lo coordina da Amsterdam, ha detto al Times online.
"Abbiamo ricevuto numerose reazioni positive anche da non mussulmani, che hanno scelto ImHalal.com come home-page in modo che i loro bambini possono esplorare internet senza imttersi in ‘sudiciume’ ’’, ha rilevato Sardeha.
Il sito funziona assegnando ai termini da ricercare indicati dagli utenti un "livello haraam", che segnala il grado di possibilità che i risultati della ricerca possano contenere elementi proibiti dall’ Islam. Se un termine viene giudicato completamente ‘’sano’’, il risultato viene fuori immediatamente. Al contrario, se si scrive, ad esempio,il termine "pig" (maiale), un animale che i mussulmani non possono mangiare, il sito segnala allarme di livello ‘’1’’, e l’ utente è avvisato che i risultati possono offendere la sua sensibilità.
Il sistema dà quindi all’ utente la possibilità di scelta: guardare i risultati o abbandonare la ricerca.
Ai ‘’Versetti satanici’’, il romanzo che aveva comportato l’ emissione di una grave fatwa contro Salman Rushdie, l’ autore del libro, viene assegnato il livello 2, che suggerisce come ci sia una forte possibilità di imbattesi in contenuti pericolosi.
Per ‘’Pornografia’’e termini simili l’ allarme sale a ‘’livello 3’’, che indica il massimo tetto di possibilità di imbattersi in materiale proibito.
Sardeha aggiunge: "Il nostro prodotto principale resteranno i servizi di ricerca, ma in futuro pensiamo di offriremo anche altre applicazioni, come dei Widget islamici."