I piccoli gesti di Google e la bestialità dei giornali
La decisione di limitare il numero delle visite gratuite ai siti dei giornali riguarda solo Google News, una piccola percentuale del volume del traffico di visitatori sul web (per il Guardian, ad esempio, è circa il 2%) e non tocca il vero problema, che è l’ incapacità dei giornali di rivedere radicalmente il looro modello giornalistico ed economico- Una nota di Francis Pisani su lemonde.fr
(foto giornalaio)
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Decidendo di consentire ai quotidiani indicizzati su Google News di limitare il numero di visite che si può fare gratuitamente sui loro siti, Google sembrerebbe aver fatto un gesto di pace nei loro confronti. Forse è meno importante di quanto si dica ma tutto questo non cambia veramente la natura del problema… che non è quella che sembra.
Sul suo blog su leMonde, Francis Pisani cerca invece di sbrogliare la matassa.
La mossa di Google – nota in sintesi Pisani – si applica solo all’ accesso attraverso Google News che, per esempio, nel caso del Guardian, non rappresenta che il 2% degli accessi (cifra solo indicativa), ma non è stato deciso niente per quanto riguarda invece il motore di ricerca vero e proprio, che rappresenta invece il 25% delle visite. C’ è stato un gesto, ma ha una portata limitata.
Il problema di fondo, secondo Pisani, è invece che i giornali si rifiutano di rivedere il loro modello economico e giornalistico. Giocano tutto sul traffico. E per questo arrivano a pagare per delle parole chiave che costano care ma la quantità di notizie di agenzia sui loro siti (che si trovano dovunque) è sempre elevata. La cosa più grave è che puntano solo sulla pubblicità per guadagnare dei soldi quando si sa che il valore delle inserzioni sul web si riduce. Più che alla crisi questo è attribuibile al fatto che il numero di siti sui quali si può fare pubblicità sulla rete è molto, molto più grande che nello strato di atomi in cui i media distribuiscono i loro prodotti da una posizione privilegiata.
Attaccare Google – la cui posizione egemonica è un vero problema – sul versante del traffico che esso produce per i siti dei quotidiani significa rifiutare di impegnarsi nelle trasformazioni indispensabili di quello che è oggi il mestiere di informare e il suo modello economico.