Il futuro è la carta! Elettronica, naturalmente. A colori e superflessibile
Presentati a Parigi la settimana scorsa nuovi esemplari di carta elettronica di varie misure, a colori e molto flessibili – In un articolo di Eric Scherer (Mediawatch.Afp) caratteristiche e dati: 1 milione di lettori venduti nel mondo nel 2008, 3 milioni quest’ anno, da 9 a 10 milioni a partire dall’ anno prossimo; il mercato era di 70 mln di dollari nel 2008 e dovrebbe raggiungere i 2,1 miliardi di dollari nel 2015
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L’ Osservatorio francese sulle tendenze e l’ utilizzo delle nuove tecnologie, Tebaldo, ha presentato venerdì a Parigi alcuni esemplari di carta elettronica, di varie misure, a colori e molto flessibili, spiegando che nei paesi avanzati l’ uso della carta-elettronica si comincerà a diffondere a partire dal 2011 (avvisi al pubblico, scuola, stampa). E – nota Eric Scherer su Mediawatch, – comincia la corsa alla conquista delle posizioni strategiche.
‘’ La rivoluzione verrà dale cartiere e dalle tipografie, tipo Dai Nippon rinting o Toppan, non dai fabbricanti di elettronica’’, prevede Bruno Rives, fondatore di Tebaldo. La rottura sembra situarsi attorno al suo aspetto: se è rigida la carta elettronica è vicina al computer; se è morbid e flessibile, si situa vicino alla carta classica.
Ragguagli tecnici: l’ inchiostro elettronico – spiega Scherer – è composto da pigmenti di inchiostro o da particelle prigioniere di microcapsule attraversate da una debole corrente elettrica. L’ impressione resta stabile, anche senza elettricità .
Qualche cifra: 1 milione di lettori venduti nel mondo nel 2008, 3 milioni quest’ anno, da 9 a 10 milioni a partire dall’ anno prossimo. Il mercato era di 70 mln di dollari nel 2008 e dovrebbe raggiungere i 2,1 miliardi di dollari nel 2015
L’ abbiamo detto qui, diverse volte, – continua Scherer – è dall’ Asia che arriva questa nuova moda: la Corea del sud, che ha fatto dell’ ecologia una priorità nazionale, e la Cina sono i due grandi motori. Il Giappone e Taiwan seguono da vicino
Una svolta negli utilizzi: i produttori cominciano a fare delle cose attraenti! I lettori sono ormai intercomunicanti (Kindle e Barnes and Nobles).
Il settore scolastico (manuali interattivi) dovrebbe essere uno dei primi utilizzatori. Poi gli ospedali, i parcheggi, gli aeroporti, i documenti tecnici. Bridgestone propone un pre-prototipo per le scuole medie, a colori, dove è possibile scrivere, interattivo e con la possibilità di sottolineare.
Ultimi sviluppi :
• Il colore arriva sui formati A3 e A4 (da 2 a 3.000 colori). Resta da migliorare il contrasto e i tempi di raffreddamento. Il colore sarà installato in preproduzione dal 2010 in alcuni progetti scolari per l’ Asia.
• Il foglio diventa flessibile nei formati A5 e A7, in bianco e nero per il momento, e arrotolabile. Ma non ancora pieghevole.
• Vi si scrive sopra in modo sempre più preciso (meglio che sui tablet). Bridgestone, Fujitsu (Flépia), Mirasol specialmente ci stanno lavorando in maniera intensa.
• La risoluzione aumenta (sui 385 punti per pollice)
• L’audio e delle applicazioni tattili sono possibili. L’ animazione e i video arrivano su delle piccolo porzioni dello schermo..
• Il prezzo diminuirà quando la produzione di carta verrà fatta in rotoli e non più con dei sistemi rigidi protetti da schermo LCD. In due anni, secondo Tebaldo. L’ A5, che può contenere una enciclopedia, costerà 80 dollari nel 2010 e 20 nel 2011.
• Meglio: in futuro il foglio sarà vergine e si ‘’nutrirà ’’ dell’ ambiente intorno. In un museo per esempio. Ci sta lavorando Epson.
Concorrenza: i notebooks, iPhone, i tablet.
Da seguire : le iniziative dei gruppi di riviste americane della Hearst fornite da LG / Philips.
Dall’ anno prossimo tutte le riunioni dell’ amministrazione sud-coreana si svolgeranno con un support di carta elettronica. Nel 2012, le scuole cinesi ne dovranno essere massicciamente, secondo Tebaldo.
Per gli editori giornalistici, il vantaggiio è di combinare supporti di contenuto statico e dinamico, con delle funzioni di aggiornamento a distanza, e quindi di personalizzazione.
Problemi da risolvere:
Il controllo della distribuzione dei contenuti (produttore, commerciante come Amazon, operatore Tlc o editore?) e l’ accesso diretto agli abbonati che ciascuno di loro intende naturalmente conservare.
Questi apparecchi resteranno per molto dei lettori? Non saranno spazzati via rapidamente da dei tablet come supporti mediatici?