Gary Kebbel, direttore del programma giornalistico della Fondazione, ha spiegato a Patrick Thornton, per Poynter, che la Knight sta rivedendo le linee da seguire in caso di progetti che, come EveryBlock, siano stati ceduti ad aziende commerciali. E ha spiegato che la Fondazione potrebbe chiedere che parte del ricavato di tali vendite possa andare a sostegno di progetti di software open-source o di informazione comunitaria.
I cambiamenti riflettono l’ evoluzione del modo con cui il sostegno della Knight Foundation all’ innovazione giornalistica sta evolvendo dopo l’ esperienza con EveryBlock, che è stata creata con un investimento di 1,1 milioni di dollari del Knight News Challenge grant ed è stata poi venduta a MSNBC.com.
EveryBlock – spiega Poynter – è un sito di informazioni iperlocali relative ad alcune città degli Stati Uniti, che fornisce notizie geo-codificate su cronaca nera, regime edilizio, locali pubblici e così via. Le infrmazioni vengono rappresentate su una mappa della città su cui si può zoomare fino a livello di isolati.
In accordo con le richieste del News Challenge, il codice che sta alla base di EveryBlock era stato rilasciato a giugno. Ma Kebbel ha spiegato che lui e i suoi colleghi si sono resi conto che la maggior parte delle redazioni non hanno lo staff e l’ esperienza di programmazione che consenta di utilizzare quel codice.
Kebbel ha aggiunto che la Knight Foundation non ha intenzione di impegnarsi in un progetto di sviluppo open source che solo pochi sono in grado di utilizzare. Grandi redazioni, come The New York Times e Chicago Tribune hanno persone e strutture adatte per lavorare sul codice di EveryBlock. Ma molte altre redazioni – specie quelle più piccole – non sono in grado di farlo.
"Non vogliamo prendere iniziative che possono andare a beneficio solo delle grandi testate – aggiunge Kebbel – ma fare cose che chiunque può utilizzare’’.