Nuovo allarme contro i rischi per la libertà di informazione in rete
Un autentico terremoto: così Guido Scorza, presidente dell’ Istituto per le Politiche dell’ Innovazione, definisce la proposta di legge dei deputati del Pdl Gaetano Pecorella ed Enrico Costa che punta a introdurre per i siti internet di informazione tutte le norme previste dalla legge sulla stampa del 1947
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Un autentico terremoto. Così Guido Scorza , presidente dell’ Istituto per le Politiche dell’ Innovazione, definisce la proposta di legge dei deputati del Pdl Gaetano Pecorella ed Enrico Costa che punta a introdurre per i siti internet di informazione tutte le norme previste dalla legge sulla stampa del 1947. La proposta, che risale al maggio del 2008, è stata assegnata il 14 settembre alla Commissione Giustizia della Camera e in queste ore, da vari punti della Rete, sono venute delle reazioni fortemente critiche se non assolutamente allarmate.
Grazie al ddl Pecorella-Costa – sottolinea fra gli altri Luca Boschi su ‘’Nova’’ – , ‘’tempestivamente sfornato per venire in soccorso del premier mettendo a tacere anche la Rete, l’ ecosistema dell’informazione sul web, in Italia (e, notare: SOLO in Italia), cambierebbe radicalmente’’.
L’ intento – rileva Diego D’ Elia su ICT business – ‘’è quello di mettere sullo stesso piano tutti i "siti internet aventi natura editoriale". Il problema è che questa definizione rischia di includere qualsiasi attività online, anche amatoriale.
Per questi motivi, ipoteticamente, i blogger potrebbero rischiare di dover nominare un direttore responsabile giornalista, registrare la testate presso il tribunale di residenza nell’apposito registro, rispettare le norme in tema di obbligo di rettifica, essere responsabili civilmente e penalmente”.
Su PuntoInformatico, Scorza fa un’ analisi durissima della proposta di rendere integralmente applicabile a tutti i "siti internet aventi natura editoriale" l’ attuale disciplina sulla stampa.
‘’ Sono bastati 101 caratteri, spazi inclusi, all’On. Pecorella – scrive Scorza – per surclassare il Ministro Alfano che, prima dell’estate, aveva inserito nel DDL intercettazioni una disposizione volta ad estendere a tutti i "siti informatici" l’obbligo di rettifica previsto nella vecchia legge sulla stampa e salire, così, sulla cima più alta dell’Olimpo dei parlamentari italiani che minacciano – per scarsa conoscenza del fenomeno o tecnofobia – la libertà di comunicazione delle informazioni ed opinioni così come sancita all’art. 11 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino e all’art. 21 della Costituzione.
Con una previsione di straordinaria sintesi e, ad un tempo, destinata – se approvata – a modificare, per sempre, il livello di libertà di informazione in Rete, infatti, l’On. Pecorella intende aggiungere un comma all’art. 1 della Legge sulla stampa – la legge n. 47 dell’8 febbraio 1948, scritta dalla stessa Assemblea Costituente – attraverso il quale prevedere che l’intera disciplina sulla stampa debba trovare applicazione anche "ai siti internet aventi natura editoriale".
Si tratta di un autentico terremoto nella disciplina della materia che travolge d’un colpo questioni che impegnano da anni gli addetti ai lavori in relazione alle condizioni ed ai limiti ai quali considerare applicabile la preistorica legge sulla stampa anche alle nuove forme di diffusione delle informazioni in Rete.
(…)
Se tale equiparazione – come suggerirebbe l’interpretazione letterale dell’articolato del DDL – significa che attraverso la nuova iniziativa legislativa si intende rendere applicabili ai siti internet tutte le disposizioni contenute nella legge sulla stampa, occorre prepararsi al peggio, ovvero ad assistere ad un fenomeno di progressivo esodo di coloro che animano la blogosfera e, più in generale, l’informazione online dalla Rete’’, secondo Scorza.