PeaceReporter, parte nuovo sito
Video esclusivi dalle zone “calde†del mondo – Videoclip di tre minuti, ma anche service per tv e siti internet – Potenziato il parco di collaboratori internazionali – Accanto al sito anche un mensile cartaceo con una distribuzione di 5.000 copie in tutta Italia e 1500 abbonati
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PeaceReporter, l’ unico quotidiano on line italiano specializzato in informazione internazionale, ha lanciato oggi una nuova edizione del sito, arricchita da nuove funzionalità e soprattutto da alcune nuove sezioni video – che vanno ad aggiungersi ai già esistenti servizi di audio e foto gallery – dove verranno trasmessi in esclusiva filmati provenienti dalle zone più "calde" del mondo, come Palestina, Israele, Striscia di Gaza, Iraq, Kurdistan, Sri Lanka e Ossezia.
In particolare – rileva una nota della direzione – la nuova home page offrirà tre nuove finestre video, due a posizioni fisse e la terza di dimensioni maggiori che comparirà nella parte centrale ogni qualvolta la redazione lancerà una vidoenotizia in esclusiva. Nuovo è anche il sistema di navigazione che evidenzia la navigazione per aree geografiche.
“Siamo l’unico sito italiano specializzato in informazione internazionale – spiega il direttore di PeaceReporter, Maso Notarianni -. Gli altri quotidiani alle notizie dagli esteri dedicano solo scampoli di attenzione, mentre noi abbiamo un’ intera redazione dedicata alla quale vanno aggiunti i venti e passa collaboratori sparsi per il mondo. Ecco perchè è arrivato il momento di spingere l’ acceleratore per valorizzare il nostro lavoro”.
L’ intenzione di PeacerReporter è di mettere online filmati esclusivi almeno due volte la settimana, brevi videoclip di massimo tre minuti ciascuno, proprio per stare in linea con i tempi di visione della rete internet.
Il materiale non manca, dall’ultimo reportage sulla recentissima crisi di Gaza – che oltre a immagini e interviste su bombardamenti, tunnel alla frontiera e razzi al fosforo presenta un documento inedito, l’ attacco delle motovedette israeliane a contadini e pescatori palestinesi e a un gruppo di giornalisti tra cui l’inviato di P.R. – alle immagini sull’ Ossezia del Sud dilaniata dalla guerra con la Russia, del Kurdistan (interviste a capi del Pkk e immagini esclusive del muro costruito dal’ Iraq alla frontiera con l’ Iran) e della guerra civile in Srilanka e nelle Filippine.
“Abbiamo un archivio vastissimo – spiega Notarianni – continuamente aggiornato dai nuovi filmati spediti dai nostri inviati. I videoclip che gratuitamente saranno messi a disposizione dei nostri lettori sono solo una delle destinazioni di questo materiale. E’infatti nostra intenzione proporci come fornitori di contenuti esclusivi per tutte le televisioni e i siti di informazione interessati. Siamo quindi disponibili a discutere eventuali proposte di collaborazione”.
A breve PeaceReporter potenzierà ulteriormente il proprio parco collaboratori in giro per il mondo al fine di valorizzare la sua vocazione internazionale, “Stiamo selezionando altri giornalisti disponibili a sostenere il progetto di P. R. grazie ai loro reportage”. Accanto al sito esiste dalla da circa un anno anche un mensile cartaceo che vanta una distribuzione di 5.000 copie in tutta Italia e 1500 abbonati.