(foto da Lettera 22 )
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di Valentina Barbieri
Insufficienza di prove. Assolti.
Con questo verdetto i giurati sigillano l’ennesimo colpo di scena del processo Politkovskaja. Chiusi in camera di consiglio per 3 ore (elemento che per il Kommersant farebbe pensare ad un accordo preventivo), i giurati si sono confrontati su 17 domande: dieci riguardavano l’ omicidio della giornalista e le rimanenti l’ episodio di violenza ed estorsione ai danni di Eduard Ponikarov, un importante uomo d’ affari.
L’ unico «sì» che è stato pronunciato ha confermato che l’ omicidio della Politkovskaja è avvenuto il 7 ottobre 2006 nella sua casa in via Lesnaja.
Una dopo l’ altra, sono invece cadute le accuse per l’ omicidio della giornalista e per l’ episodio riguardante Ponikarov, la richiesta dei figli della Politkovskaja di una risarcimento morale di 10 milioni di rubli e quello di Eduard Ponikarov di 2 milioni di rubli.
Così viene archiviato l’ ennesimo atto del dramma Politkovskaja. Dramma in senso stretto, teatrale, perché molti personaggi risultavano funzionali solo all’ ingarbugliamento della fabula.
Una fabula che, come evidenzia anche il giornale ucraino Segodnja, richiama curiosamente l’ iter del processo per l’ omicidio del redattore del Forbes russo, Chlebnikov, ucciso il 9 luglio 2004. Anche in quel caso, dell’ omicidio erano stati accusati dei ceceni, assolti poi dalla giuria in tribunale.
Il caso Politkovskaja sembrava seguire un percorso diverso. Nell’agosto del 2007, il procuratore generale Juryj Čajka di fronte all’ allora presidente Putin dichiarava imminente la soluzione del caso. Dopo un ulteriore passaggio ci troviamo ad aver esaurito gli imputati.
Secondo l’ accusa Sergej Chadžikurbanov, ex funzionario degli Interni rilasciato a settembre del 2006 dalla prigione di Butyr, avrebbe organizzato il delitto coinvolgendo i fratelli Machmudov. Džabrail e Ibragim avrebbero pedinato la giornalista, mentre ad ucciderla sarebbe stato il fratello Rustam, tuttora latitante.
Questa versione è stata però profondamente modificata verso la fine del processo, quando l’ accusa ha riportato la tesi di Sergej Sokolov (redattore capo di Novaja Gazeta), secondo il quale sarebbero coinvolti nell’ omicidio l’ex del FSB Pavel Rjaguzov e il nonno dei fratelli Machmudov, Lom-Ali Gajtukaev.
Stando al Kommersant, «Tutto questo non ha fatto altro che convincere i giurati delle imperfezioni dell’ indagine e dell’ accusa e ha portato ad un verdetto di assoluzione».
Per quanto riguarda il mandante, di ufficiale non c’ è nulla. Si è parlato di Ramzan Kadyrov, presidente ceceno spesso criticato dalla giornalista, il FSB, l’esercito russo, il governo russo. Secondo Dmitrij Dovgij, a capo delle indagini fino all’ anno scorso, il mandante mirava a screditare il Cremlino e Putin scaricando su di loro la morte della giornalista. Nella fattispecie l’ oligarca Boris Berezovskij.
Di sicuro quello che non è mancato sono state le dichiarazioni ad effetto non chiarite: per Lom-Ali Gajtukaev per l’ omicidio sarebbero stati pagati 2 milioni di dollari (omettendo però chi ha pagato chi e come sa questa cifra), per Musaev nell’ omicidio sarebbero state coinvolte almeno 15 persone e il mandante sarebbe stato un politico russo.
Il mistero più insondabile resta quello dell’ arma del delitto, che Chadžikurbanov avrebbe dato a Rustam. L’ arma figurava in un altro procedimento e avrebbe dovuto essere distrutta per decisione del tribunale. Altrettanto significativo che, come riporta RIA Novosti, con una pistola della stessa partita sia stato ucciso nel 2003 il deputato della Duma Sergej Jušenkov
Rimangono molti i punti inesplicati.
Il tribunale ha rifiutato alla difesa la testimonianza di un poliziotto che avrebbe potuto identificare l’uomo e la donna ripresi dalle telecamere del Ramstore mentre pedinavano la giornalista proprio il giorno dell’omicidio.
La dichiarazione di Dmitrij Pavljučenkov di aver dato 350 mila dollari a Chadžikurbanov come pagamento per un vecchio compito di "lavorare sulla Politkovskaja» è rimasta senza collegamenti, sebbene Chadžikurbanov sia indagato dalla procura per estorsione e per l’indagine sia stato un tentativo di tenere sotto osservazione la giornalista.
Altre tesi dell’ accusa sono invece state confutate. I fratelli Machmudov si sono scambiati delle telefonate nei pressi della casa della giornalista prima dell’omicidio e subito dopo. Ma il 3, 5 e 6 ottobre i dati telefonici indicano che non si trovavano dall’altra parte della città, a dispetto della tesi dell’accusa.
Dalla perizia dei reperti raccolti dal luogo del delitto risulta che le fibre sull’arma sono analoghe a quelle del sedile dell’auto degli indagati, ma gli esperti hanno concluso che il DNA dei tre indagati non coincide con le tracce lasciate dal presunto assassino.
Nelle registrazioni delle telecamere attorno a casa della giornalista figurano un uomo di corporatura diversa da Rustam e 7 macchine del tipo di quella di Machmudov con le targhe che non sono identificabili.
Troppe incoerenze per portare ad una condanna.
Dopo l’ assoluzione
Dopo l’assoluzione, Pavel Rjaguzov ha espresso la volontà di collaborare per la risoluzione del caso, mentre i Machmudov si dichiaravano pronti a tornare alle loro vite e Chadžikurbanov ad affrontare altre indagini sul suo conto.
Gli avvocati della famiglia della giornalisti da subito hanno dichiarato che non impugneranno il verdetto dei giurati ma continueranno a lavorare perché, stando alle parola dell’ avvocato Кarina Moskalenko, “Se i giurati sono arrivati a questa conclusione noi dobbiamo accettarlo”.
Anna Stavickaja, l’ altro avvocato della parte lesa, ha definito il verdetto come "il risultato del lavoro di entrambe le parti”, ammettendo però che “la difesa degli indagati è stata più convincente”.
Chi da subito si è dichiarato intenzionato ad impugnare l’ assoluzione è stato il pubblico ministero. Per il pm Paškovskaja ci sono state delle violazioni durante le udienze che hanno falsato l’ opinione dei giurati.
Amare le dichiarazioni di Il’ja Politkovskij, figlio della giornalista, per cui gli imputati erano coinvolti nell’omicidio: “Non posso dire di essere deluso, perchè ero preparato a questo verdetto”.
Più combattivo Sergej Sokolov, redattore capo della Novaja Gazeta, per cui gli inquirenti non avrebbero potuto lavorare liberamente, essendo incappati in un "gigantesca rete corrotta, che ha paura che una volta che si tira un filino, crolli l’intero sistema. Per questo l’istinto di autoconservazione di questa enorme macchina repressiva corrotta è tale che non consegneranno nessuno”.
All’indomani di queste dichiarazioni, il 20 febbraio, il tribunale militare di Mosca sulla base del verdetto dei giurati ha confermato la sentenza di assoluzione, lasciando che l’ indagine tornasse al comitato d’ inchiesta della Procura.
A quel punto il Moskovskij Komsomolec delineava due scenari: che il caso fosse lasciato a prendere polvere su una mensola oppure che il comitato d’ inchiesta cercasse di dimostrare le proprie ragioni sugli indagati.
Il 27 febbraio la procura generale ha presentato il proprio ricorso. In questo modo, il verdetto non ha ancora forza di legge e l’ assoluzione è temporaneamente “congelata”. Dopo il ricorso, il caso deve passare per l’istanza suprema: il collegio militare del Tribunale supremo della Federazione Russa.
Come incide questa nuova evoluzione nel caso Politkovskaja nel dibattito nazionale ed internazionale?
Per Andrej Venediktov, redattore capo della radio Echo Moskvy, i giurati hanno provato imparzialità ed efficacia. In direzione contraria si schiera il direttore dell’Unione dei giornalisti russi, Vsevolod Bogdanov, che ha definito “una nullità” i risultati del’indagine.
Nikolaj Zjat’kov della rivista Argumenty i Fakty si sofferma su una riflessione diplomatica: "Su un piano politico questa decisione non gioca a favore della Russia, perchè la Politkovskaja era effettivamente il simbolo del giornalismo libero e molti dei nostri oppositori in Occidente hanno cercato di usare il suo nome per dimostrare che in Russia non c’ è libertà di parola”.
Nel resto del mondo la notizia è stata recepita con una marcata preoccupazione per il ristagno del caso.
Il Parlamento europeo ha espresso "profonda delusione" per il mancato sviluppo dell’indagine, mentre
il Dipartimento di Stato americano ha invitato la Russia a "cercare di individuare i responsabili del delitto il prima possibile e di portarli in tribunale".
Anche Amnesty International ha chiesto al governo russo di continuare l’indagine e "richiamare alla responsabilità tutte le persone coinvolte, compresi l’ esecutore e il mandante».
Il portavoce del Ministero degli Interni francese sposta l’ ottica sulla libertà di informazione, dichiarando che è molto importante che si trovino gli assassini della Politkovskaja, perchè «il popolo russo ha diritto a sapere la verità»
La teoria della ong internazionale Reporters sans frontieres è invece che l’assoluzione sia stata "il risultato di un’ indagine insufficiente, portata troppo presto in tribunale».
Alcune riflessioni finali
Ma, qual è il momento giusto per portare un caso in tribunale? Quando ci sono indizi sufficienti, si potrebbe dire. Gli elementi nel caso Politkovskaja c’ erano, e volendo ce ne sarebbero stati ancora di più, se fossero stati ascoltati tutti i testimoni e se i dati non avessero seguito vie traverse per giungere agli avvocati.
E nemmeno è possibile credere che tutto «il merito» sia da attribuirsi all’ avvocato Musaev e alla sua abilità di insinuare il dubbio.
Rimangono aperte molte ipotesi. Non ultima quella che si stia cercando di trovare un filo minore che, tirato, non faccia crollare tutto il sistema.
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Потерпевшие по делу Политковской не будут обжаловать вердикт коллегии присяжных (La parte lesa del processo Politkovskaja non impugnerà il verdetto dei giurati), Polit, 19.02.2009
http://polit.ru/news/2009/02/19/delo_politkovskoj.html
Присяжные оправдали всех четырех обвиняемых по делу об убийстве Анны Политковской (I giurati hanno assolto tutti e quattro gli imputati per l’omicidio di Anna Politkovskaja), Pavel Krasnov, Pervyj Kanal, 19.02.2009
http://www.1tv.ru/news/crime/138455
В "Новой газете" считают, что у следствия есть "наработки" по установлению заказчика убийства Политковской, (Secondo la “Novaja Gazeta” ci sono gli elementi per identificare il mandante dell’omicidio di Anna Politkovskaja), Interfax, 19.02.2009
http://www.interfax.ru/society/news.asp?id=64397
Оправданный сотрудник ФСБ решил участвовать в расследовании убийства Политковской (Il funzionario del FSB assolto ha deciso di collaborare nell’indagine sull’omicidio Politkovskaja), Lenta.ru, 19.02.2009
http://lenta.ru/news/2009/02/19/eager/
"Дело Политковской": скамья подсудимых освободилась? (Processo Politkovskaja: si è svuotato il banco degli imputati?), Ria Novosti, 19.02.2009
http://www.rian.ru/society/20090219/162650649.html
Решение по делу Политковской невыгодно для России – главред "АиФ" (La decisione del processo Politkovskaja non conviene alla Russia- redattore capo di Argumenty i Fakty), RIA Novosti, 19.02.2009
http://www.rian.ru/society/20090219/162633338.html
Вердикт присяжных не удивил сына Анны Политковской (Il verdetto dei giurati non ha sopreso il figlio di Anna Politkovskaja), Interfax, 19.02.2009
http://www.interfax.ru/society/txt.asp?id=64414
Коллеги Политковской: "Система не дала посадить убийц Анны" (I colleghi di A.Politkovskaja: il sistema non ha permesso di incriminare gli assassini di Anna), Irina Koval’čuk, Segodnja, 20.02.2009
http://www.segodnya.ua/news/14034799.html
Обвинению предъявили оправдание (All’accusa hanno portato una giustificazione) Aleksej Sokovnin, Kommersant, 20.02.2009
http://www.kommersant.ru/doc-rm.aspx?DocsID=1123410
Гособвинение будет обжаловать вердикт по делу Политковской (Il pubblico ministero impugnerà il verdetto sul caso Politkovskaja), Itar Tass, 20.02.2009
http://itar-tass.com/txt/level2.html?NewsID=13607662&PageNum=0
Дело об убийстве Анны Политковской будет возвращено в Следственный комитет (Il caso dell’omicidio di Anna Politkovskaja tornerà al comitato d’inchiesta), Timura Sirazieva, Pervyj Kanal, 20.02.2009
http://www.1tv.ru/news/crime/138512
По делу Политковской приговорили Россию (Per il caso Politkovskaja hanno condannato la Russia), Lina Pančenko, Moskovskij Komsomolec, 21.02.09
http://www.mk.ru/blogs/MK/2009/02/21/russia/396058/
Генпрокуратура обжаловала приговор по делу А.Политковской (La procura generale ha impugnato il verdetto del processo Politkovskaja), RBK, 27.02.2009
http://top.rbc.ru/society/27/02/2009/283443.shtml