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di Valentina Barbieri
Dalla sua morte sono passati oltre due anni. Eppure mai come ora la traccia di Anna Politkovskaja è corporea, fisica. Nella carta e nel sangue. La carta de "La Russia di Putin" in cui denunciava gli stupri etnici del colonnello Budanov in Cecenia; le carte dell’avvocato Stanislav Markelov, che cercava di tenere Budanov laddove deve stare, in prigione; la carta degli articoli della Baburova sulla Novaja Gazeta.
Il sangue è lo stesso, ormai secco, nel pomeriggio delle vie centrali di Mosca.
E, a ragione, c’è da temere che Markelov e Baburova siano destinati a condividere con la Politkovskaja anche un processo lento, umiliante, la cui principale intenzione sembra quella di disperdere le energie di chi cerci di capirne qualcosa.
Mesi di processo per scoprire, il 19 gennaio, che sulla pistola che ha ucciso Anna ci sono delle impronte, ma si può eseguire il test del DNA solo con il consenso della madre del presunto omicida.
Una beffa alla verità, come se in Russia la morte non ne avesse già rubata abbastanza.
Gli indagati sono Sergej Chadžikurbanov, ex collaboratore dell’ UBOP (Direzione per la Lotta alla Criminalità Organizzata) di Mosca e i fratelli Džabrail e Ibragim Machmudov. Chadžikurbanov sarebbe stato l’intermediario tra il mandante e l’esecutore, è un dipendente che però non si sporca le mani con il sangue. Avrebbe contattato gli esecutori e fornito al killer l’arma del delitto, mentre i Machmudov si sarebbero occupati di pedinare la Politkovskaja. L’assassino sarebbe il terzo fratello Machmudov, Rustam, che ora è latitante. La figura più importante, quella del mandante, al momento è ignota, anche se nei mesi scorsi non sono mancati i riferimenti ad un “politico russo”.
C’è un altro indagato, che però non è legato all’omicidio della giornalista. Pavel Rjaguzov (ex del Servizio di sicurezza federale, il Fsb) è invece accusato del pestaggio e del rapimento a fine d’estorsione di Eduard Ponikarov, un uomo d’affari russo. Degli stessi reati sarebbe responsabile anche Chadžikurbanov, ed ecco il perché di questa singolare stratificazione del processo.
La prima parte del processo ha visto come grandi protagonisti il giudice Evgenij Zubov e i giurati, mentre nell’ultimo mese la parola chiave sembra essere tabulati telefonici.
Riprendiamo il filo da fine dicembre.
L’udienza del 23 dicembre è stata dedicata alle testimonianze con un coinvolgimento marginale dei giurati, che sono apparsi in aula solo per qualche minuto, il tempo di visionare le immagini registrate dalle videocamere a circuito chiuso il giorno dell’omicidio.
Le videocamere mostrano che alle 16.06 Anna Politkovskaja varca il portone della sua casa e alle 1607 ne esce il presunto assassino. Secondo gli investigatori l’omicidio si è svolto in circa 30 secondi, alle 16.06 e 50 secondi circa. Questo contrasta però con il rapporto dell’agente della polizia investigativa Vadim Arsanov, che ha indicato come orario del ritrovamento del cadavere le 16.06. Data l’incoerenza dei riscontri, si è deciso di non mettere agli atti il rapporto ma di chiamare Arsanov a testimoniare, in modo che le parti potessero interrogarlo.
Nel corso della stessa udienza il giudice ha presentato i tabulati delle conversazioni telefoniche della giornalista dal 3 al 7 ottobre 2006, dati richiesti dalla difesa a fine novembre. Nonostante il giudice avesse inviato la richiesta alla compagnia telefonica Vympelkom, “ad inizio dicembre la risposta in tribunale è arrivata dal FSB” e i dati telefonici si interrompevano alle 1446 del 7 ottobre. Il Moskovskij Komsomolec, con il suo caratteristico linguaggio rozzo ma incisivo, li definisce dati “castrati”.
Karinna Moskalenko, avvocato della famiglia Politkovskaja, ha chiesto che venissero forniti i dati fino all’8 ottobre. Concorde anche l’avvocato di Ibragim Machmudov, che ha dichiarato: “Ci serve proprio il momento in cui esce dal “Ramstore” (una nota catena di ipermercati, ndT), fa la strada, che percorso fa. È passata per via Sadovo-Triumfal’naja, dove si sarebbe trovato uno degli accusati per controllare se passava? Ecco, manca questo momento, anche se dai documenti del processo sappiamo che la Politkovskaja ha ricevuto delle telefonate. Nella fattispecie, l’hanno chiamata i suoi figli. E anche lei li ha chiamati. Ci sono state delle conversazioni. Tutto questo c’è. Ed è quello che non ci danno, proprio perché in realtà lei non ha fatto la strada che ufficialmente oggi dice l’indagine. Ne sono sicuro».
Per quanto riguarda l’informazione, la Moskalenko ha duramente attaccato i media “che danno al pubblico informazioni inattendibili, deformano lo svolgimento del processo e i fatti, dimostrano mancanza di rispetto al tribunale”. L’avvocato ha dichiarato che presenterà al tribunale la lista dei media e delle pubblicazioni in cui si distorgono le informazioni del processo. Per ora non sono stati presi provvedimenti in questo senso, ma in un futuro non è da escludersi.
Giovedì 25 è stata la difesa a dirigere l’andamento dell’udienza, ponendo l’attenzione su alcuni elementi di incoerenza tra la ricostruzione dell’indagine e le immagini registrate dalle telecamere e tra la corporatura di Rustam Machmudov e quella della persona ripresa dalle telecamere.
Lo stesso giorno il tribunale ha interrogato l’agente Arsanov, che ha confermato che chi ha chiamato la polizia il 7 ottobre per denunciare il ritrovamento del cadavere ha mantenuto l’anonimato.
Ad avallo della non colpevolezza di Chadžikurbanov, il 29 dicembre la sua difesa ha presentato l’evidenza delle telefonate dal suo cellulare, mostrando che il giorno dell’omicidio l’apparecchio dell’accusato si trovava a sud-ovest di Mosca e non nel centro della città.
Ma, come evidenza il sito Polit.ru, “non si chiarisce se quello stesso giorno sono state fatte telefonate dal cellulare a qualche altro posto o se il telefono è semplicemente rimasto a casa mentre il proprietario non c’era”.
Sempre dai tabulati telefonici di Chadžikurbanov emerge che dai 1 settembre 2006 al 19 luglio 2007 l’indagato e Ibragim Machmudov non si sono mai chiamati, mentre ha fatto solo qualche telefonata a Džabrail Machmudov successiva al 19.12.2006.
In contrasto con il “suggerimento” della Procura, il tribunale ha deciso poi di interrogare un poliziotto che ha notato un uomo e una donna che seguivano Anna Politkovskaja nel negozio e poi ha rivisto le stesse persone nelle vicinanze della casa della giornalista.
È stata ascoltata anche in merito a questo la testimonianza della sorella della Politkovskaja, Elena Kudimova.
Ma l’udienza che nel rapporto durata/colpi di scena ha battuto tutti i record è stata quella dell’11 gennaio.
L’udienza è durata in tutto 15 minuti. Infatti, l’avvocato di Ibragim Machmudov era occupato in un altro processo e il suo assistito si è rifiutato di apparire in aula senza di lui. Il giudice Evgenij Zubov ha deciso quindi di riaggiornare l’udienza al 19 gennaio per garantire il diritto dell’imputato alla difesa.
Il secondo colpo di scena ha riguardato i dati sulle telefonate. Il giudice ha dichiarato di non poter avere le informazioni dettagliate sul traffico telefonico della Politkovskaja perché é trascorso troppo tempo perché i dati fossero ancora conservati nell’archivio della compagnia telefonica Vympelkom. La motivazione ha indignato entrambe le parti, specialmente dopo che un rappresentante di Vympelkom ha dichiarato anonimamente che quei dati vengono conservati per degli anni e non possono sparire.
Ufficialmente la compagnia non ha rilasciato commenti.
La difesa sostiene che sono stati “puliti dei dati” per difendere degli interessi.
Karinna Moskalenko in un’intervista a Radio svoboda ha precisato che si sta ancora aspettando una risposta ufficiale ma «quello che hanno detto a voce al giudice assomiglia ad una storiella stupida». Perché del resto “i dati fino alle alle 14 passate si conservano e dopo le 14 no?”
Il Kommersant parla dell’ennesimo scandalo, in un processo che in effetti a chi vorrebbe giustizia per il momento dà poche soddisfazioni.
La terza sorpresa è la scomparsa di un testimone fondamentale per la difesa: casualmente, nei materiali del processo è indicato il suo indirizzo non completo e anche un numero di telefono a cui non risponde nessuno. Durante l’indagine è stato più volte interrogato un certo Dmitrij Platonov, che ha dichiarato che il 4 e il 5 ottobre 2006 ha visto vicino alla casa sulla via Lesnaja, dove viveva Anna Politkovskaja una macchina color argento, con dentro un uomo e una donna. L’uomo corrispondeva in tutto a quello ripreso dalle telecamere del “Ramstore” il 7 ottobre mentre seguiva la giornalista.
Murad Musaev, avvocato della difesa, ha chiesto la collaborazione del giudice Zubov per ritrovare questo teste fondamentale, ma al momento il giudice non ha promesso alcun aiuto.
L’avvocato della famiglia Politkovskaja è ottimista sulla tempistica del processo, dichiarando che questo ormai è nello stadio finale e già a gennaio sarà ufficializzato il verdetto dei giurati.
Ma se i colpi di scena continuano ad emergere con questa ormai prevedibile frequenza, si rischia che il processo continua ad avvitarsi su se stesso senza giungere ad una reale conclusione.
E le parole di Murad Musaev a Radio Svoboda sembrano sintetizzare questo processo meglio di qualsiasi altra forzata definizione.
“Ci sono troppe casualità per una sola indagine”.
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FONTI
Московский окружной военный суд закончил сегодня рассматривать эпизод, не связанный с делом об убийстве Анны Политковской (Il tribunale distrettuale militare di Mosca ha finito oggi di esaminare l’episodio non legato all’omicidio di Anna Politkovskaja), Echo Moskvy, 22.12.2008
http://www.echo.msk.ru/news/561293-echo.html
Масс-медиа: Адвокат семьи Политковской потребовала принять меры к "неправильным" СМИ (Media: l’avvocato della famiglia Politkovskaja ha richiesto che si prendano misure verso i media “ingiusti”), Lenta.ru. 23.12.2008
http://www.lenta.ru/news/2008/12/23/smi
Защита семьи Политковской требует полную информацию о звонках на ее телефон (La difesa della famiglia Politkovskaja richiede informazioni complete sulle telefonate al suo cellulare), Interfax, 23.12.2008
http://www.interfax.ru/news.asp?id=53446
В деле Политковской счет пошел на минуты (Nel processo Politkovskaja si fa la conta dei minuti), Moskovskij Komsolec, 24.12.2008
http://www.mk.ru/blogs/MK/2008/12/24/society/387829/
Сообщение в милицию об убийстве Анны Политковской было анонимным (La telefonata alla polizia sull’omicidio di Anna Politkovskaja è stata anonima), RIA Novosti, 25.12.2008
http://www.rian.ru/society/20081225/158087476.html
Процесс по «делу Политковской» продолжится 11 января (Il processo per “l’affare Politkovskaja continua l’11 gennaio), agenzia di informazione Rosbalt, 29.12.2008
http://www.rosbalt.ru/2008/12/29/607435.html
Подозреваемый в убийстве Политковской не звонил с места преступления в день убийства (L’indagato dell’omicidio della Politkovskaja non ha chiamato dal luogo del delitto il giorno dell’assassinio), Polit.ru, 29.12.2008
http://www.polit.ru/news/2008/12/29/dontcall.html
Дело Политковской обрастает случайностями (L’affare Politkovkaja accumula casualità), Svobodanews.ru, 11.01.2009
http://www.svobodanews.ru/Article/2009/01/11/20090111190548580.html
Суд по делу об убийстве Анны Политковской сегодня объявил перерыв, так и не начав заседание (Il tribunale incaricato dell’indagine per l’omicidio di Anna Politkovskaja ha deciso una pausa. Così, senza aver iniziato la seduta), Stazione radio Echo Moskvy, 11.01.2009
http://www.echo.msk.ru/news/565340-echo.html
На процессе по делу об убийстве Политковской объявлен перерыв до 19 января (Al processo per l’omicidio di Anna Politkovskaja è stato decisa una pausa fino al 19 gennaio), Interfax, 11.01.2009
http://www.interfax.ru/news.asp?id=56098
Распечатка телефонных переговоров Политковской потерялась (La stampa delle conversazioni telefoniche della Politkovskaja è stata persa), Lenta, 12.01.2009
http://www.lenta.ru/news/2009/01/12/calls
Кто не спрятался… . Защита обвиняемых ищет свидетеля, видевшего убийцу Политковской (Chi è fuori è fuori… La difesa degli imputati cerca un testimone che ha visto l’assassino della Politkovskaja), Novye Izvestija, 12.01.2009
http://www.newizv.ru/news/2009-01-12/103976/
Переговоры журналистки выпали из дела (Le conversazioni della giornalista scivolano fuori dal processo), Kommersant, 12.01.2009
http://www.kommersant.ru/doc.aspx?DocsID=1101563