Pubblicità : nasce il video su carta
Un nuovo sistema di video annunci su carta attraverso un chip incollato su una pagina di una rivista Usa – Un sistema che potrebbe potrebbe offrire anche nuove prospettive al giornalismo del futuro ed al processo di convergenza editoriale
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Un piccolo schermo applicato su una pagina di una rivista di carta (nella foto qui in alto) consentirà ai lettori di vedere dei piccoli filmati con inserzioni pubblicitarie. E’ un nuovo sistema di videoannunci che verrà utilizzato a partire dal 18 settembre all’interno del magazine statunitense Entertainment Weekly, la versione americana di Sorrisi e Canzoni TV.
il giornalaio, un interessante blog su editoria e giornalismo (‘’il mondo editoriale visto dall’ edicola’’), riporta le notizie diffuse in questi giorni dalla BBC e dal Los Angeles Times, spiegando che il sistema Video in print advertising utilizza un videochip capace di riprodurre sino a 40 minuti di filmato: ‘’nell’edizione del 18 settembre distribuita nelle aree di Los Angeles e New York del magazine verrà incollato un mini schermo da 2 pollici che all’apertura della rivista riprodurrà i videoclip pubblicitari di CBS e Pepsi’’.
Se ne capisce bene il funzionamento osservando un video pubblicato su YouTube.
Il chip – spiega ilgiornalaio – è realizzato dalla Americhip [che ha brevettato qs. soluzione con il marchio registrato “Video-in-Print”] ed è spesso 2,7 mm integrando, appunto, un piccolo display TFT LCD da 320 x 240 pixel. La batteria ha un’autonomia di circa 70 minuti, e puoi essere ricaricata grazie alla presenza di una connessione mini-USB.
”Non è la prima volta che si testano innovazioni tecnologiche per la carta stampata – commenta ilgiornalaio – ma questa mi sembra particolarmente interessante in prospettiva per il nostro paese dove la carta stampata soffre pesantemente la concorrenza della televisione nella raccolta pubblicitaria.
La soluzione, per come l’ho compresa, mi sembra che, oltre ad un utilizzo in ambito promo-pubblicitario, potrebbe offrire anche nuove prospettive al giornalismo del futuro ed al processo di convergenza editoriale”.