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di Adriano Farano
Parigi, 23 gennaio – C’ era tutto il gotha parigino stamane all’Eliseo per ascoltare il discorso di Nicolas Sarkozy in occasione della consegna del libro verde degli Stati Generali della stampa scritta. Fortissimamente voluti dal presidente francese, gli Stati generali sono stati l’ occasione di una riflessione approfondita degli addetti ai lavori del mondo editoriale d’ Oltralpe.
"Con gli Stati Generali della Stampa lo Stato si impegna su un piano d’ investimenti triennale in cambio di una ristrutturazione di un settore, quello della stampa, che, è bene ricordarlo, è in crisi ben prima della Crisi”, ha detto Sarkozy. Che ha poi minimizzato le critiche di quelli che hanno snobbato gli Stati generali in nome dell’indipendenza editoriale come il giornale online Médiapart, fondato dall’ex direttore della redazione di Le Monde, Edwy Plenel. “Sono gli stessi che poi faranno la coda per le sovvenzioni”, ha detto Sarkozy.
“La stampa francese – ha continuato l’inquilino dell’Eliseo – ha grandi difficoltà a intarprendere la svolta del digitale”. Ed è proprio Internet il primo dei sette cantieri citati da Sarkozy nel discorso che suggella quest’ ampia consultazione, durata soli quattro mesi e avvenuta sotto l’egida dell’ Eliseo.
Il gruppo di lavoro sulle sfide del digitale, guidato dall’ex coordinatore di Lemonde.fr, Bruno Patino, “ha rifiutato di fare profezie” – ha detto Sarkozy, riconoscendo così la scarsa visibilità esistente nel settore della stampa online sulla redditività di questo o quel modello economico.
“Ma la sfida – ha continuato il Presidente francese – è quella del pluralismo della stampa online. Per questo creeremo uno status di editore di stampa online che, fissando come condizione quella di assumere giornalisti professionisti e di assicurare un trattamento giornalistico dell’ informazione, garantisca lo stesso regime fiscale delle società di stampa”. Quest’ ultimo prevede il cosiddetto “39 bis” che implica una detassazione degli investimenti, l’esonero della tassa professionale e – ha precisato Sarkozy – “se i nostri partner europei ce lo permetteranno, un’ Iva ridotta”.
L’ attuale situazione a livello europea è definita “stupida” dall’inquilino dell’Eliseo: “Ogni paese membro puo’ abbassare l’Iva di tutti i prodotti ma non quella di un settore in particolare”.
Al di là delle tirate euroscettiche, il leader di centrodestra prevede anche un “39 bis’’ per i cittadini, delle norme che consentiranno di “facilitare le donazioni dei lettori e delle fondazioni con un’ esonero fiscale fino al 70%” facendo ricorso a meccanismi di finaziamento della stampa rarissimi in Francia.