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Una linea ”neutra” per la CNN

Dobbs L’ uscita di scena di Lou Dobbs, commentatore di destra che conduceva un programma “alla Giuliano Ferrara”, fa pensare che il canale all news di Atlanta stia per cambiare strategia, assumendo un taglio più asettico ed evitando ogni tipo di partigianeria – Dobbs verrà sostituito da un cronista più misurato, con un passato alla Associated Press

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di Matteo Bosco Bortolaso

New York – Via le opinioni, solo cronaca. E’ questa la linea della CNN dopo l’uscita di scena di Lou Dobbs, commentatore di destra che alle 7 di sera conduceva un programma “alla Giuliano Ferrara”. Dall’anno prossimo verrà sostituito da un cronista più misurato, con un passato alla Associated Press, e il canale all news di Atlanta tenterà di non ostentare alcun tipo di partigianeria.

L’anchorman conservatore era amato ed odiato in egual misura. Non piaceva per nulla agli ispanici, che non potevano sopportare le sue posizioni intransigenti sull’immigrazione clandestina. Dobbs, comunque, se ne è andato senza accusare nessuno, spiegando di “voler andare oltre” al lavoro alla CNN, di cui continua ad avere una buona opinione, o almeno così dice. “Ho lavorato qui per oltre trent’anni (in effetti è uno dei “padri fondatori” del canale di Ted Turner), e qui ho molti amici e colleghi che ammiro profondamente”, ha detto durante la sua ultima conduzione.


Ma che farà adesso? “Negli ultimi sei mesi – ha detto lui – è diventato sempre più chiaro che forti venti di cambiamento hanno iniziato a soffiare su questo Paese, interessandoci tutti, e alcuni leader nei media, nella politica e negli affari mi hanno chiesto di andare al di là del ruolo qui alla CNN, impegnandomi in una soluzione costruttiva dei problemi”.

Parole molto vaghe che potrebbero indicare che il 64enne anchorman potrebbe “scendere in campo” e fare politica attiva, forse addirittura sognando la Casa Bianca. Un’altra ipotesi, forse più realistica, è nuova trasmissione alla Fox, il canale di Rupert Murdoch che non nasconde la partigianeria e anzi è diventato la testa d’ariete dell’opposizione contro il presidente Barack Obama. Intanto, comunque, l’anchorman continuerà il suo programma radiofonico, Lou Dobbs Radio.

Qualunque sia il destino del conduttore, la CNN ha approfittato della sua uscita per confermare una linea “asettica”: non ha scelto un editorialista dalle opinioni forti per sostituirlo ed ha anzi puntato su John King, ex capo del reporting nazionale del canale di Atlanta, famoso per aver raccontato la corsa alla Casa Bianca del 2008 usando l’innovativo “schermo magico”, l’enorme touch screen con una mappa dinamica degli Stati Uniti. Attualmente conduce un talk show domenicale di quattro ore, “State of the Union”.

Per il momento il conduttore di destra sarà rimpiazzato, a rotazione, da una serie di volti della CNN. Poi, dal 2010, King prenderà definitivamente il suo posto. Il giornalista, occhi azzurri e chioma grigia, 46 anni, “è conosciuto per il suo stile diretto, senza fronzoli”, sottolinea il New York Times. Un cronista, insomma.

Le 7 di sera, dicono alla CNN, continuerà ad essere “definitivamente l’ora della politica”. In effetti lo è anche per i canali concorrenti: sulla Fox va in scena Shepard Smith, uno degli alfieri del pensatoio dei conservatori, mentre la MSNBC punta su Chris Matthews, ironico veterano di sinistra.

La tv di Atlanta, nel mezzo, cercherà di seguire il sogno dell’imparzialità. E’ la scelta giusta? Difficile dirlo. Quel che è certo, invece, è che il programma di Dobbs non andava bene. Quest’anno gli ascoltatori erano 794 mila contro il milione del 2008 (anche se forse la cifra è dovuta all’anno elettorale: nel 2007 gli spettatori erano soltanto 690 mila).

Proprio “nell’ora della politica”, secondo i rilevamenti della Nielsen, la CNN è quarta tra i canali all news per la fascia della popolazione americana dai 25 ai 54 anni. Jonathan Klein, presidente di CNN America, difende comunque le scelte aziendali. “Siamo in profitto per il sesto anno di fila”, dice.