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Venti mappe per ”capire” il crimine

Un articolo su FlowingData, un sito dedicato ai sistemi e alle tecniche di visualizzazione dei dati, illustra il grande impatto giornalistico che una mappa interattiva ben fatta può rappresentare per un sito online e le ampie possibilità di trasformare in discorsi visuali significativi degli insiemi di dati particolarmente complessi che, per essere spiegati in forma di discorso verbale, richiederebbero pagine e pagine

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FlowingData.com*, un sito Usa dedicato ai sistemi e alle tecniche di visualizzazione dei dati, ha pubblicato qualche giorno fa un articolo molto interessante in cui vengono riportati 20 diversi tipi di mappe che ricostruiscono l’ andamento della criminalità in determinate città.
Fra di esse anche la mappa degli omicidi a New York realizzata dal New York Times e di cui abbiamo parlato specificamente due giorni fa (vedi Lsdi, L’ interattività come grande valore aggiunto).

L’ articolo è molto interessante perché mostra – come già sottolineato nel caso del NYT – il grande impatto giornalistico che una mappa interattiva ben fatta può rappresentare per un sito online e le ampie possibilità di trasformare in discorsi visuali profondamente significativi degli insiemi di dati particolarmente complessi che, per essere spiegati in forma di discorso verbale, richiederebbero pagine e pagine.

Prendiamo per esempio la mappa relativa agli scandali governativi realizzata da Slate


Oppure questa ricostruzione delle vittime del grande truffatore Bernie Madoff

O, ancora, questo programma – Flash Face – che consente a tutti di ricostruire online l’ identikit del presunto responsable di qualche episodio criminale.

O, infine, questa ‘’mappa’’/scultura (MountFear) realizzata da Abigail Reynonds, che utilizza i dati statistici della polizia relativi ai crimini violenti fra il 2002 e il 2003 nella parte orientale di Londra  per costruire questa catena di monti dove i picchi più alti rappresentano le concentrazioni maggiori di delitti.

 

In tutti e venti i casi illustrati (quasi tutti con una forte resa grafica) delle banche dati ‘’pesanti’’ e in sé stesse poco attraenti per un normale lettore vengono trasformate in ‘’discorsi visivi’’ di immediata lettura che consentono però di mantenere intatta la complessità dei loro intrecci.

FlowingData può essere, da questo punto di vista, una miniera di spunti e ispirazioni per i giornali online e i siti web di informazione. Molto al di là della normale infografica che siamo abituati a vedere in Italia.          

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*FlowingData esplora il modo con cui designer, statistici e scienziati usano i dati per approfondire determinati fatti. La vita, tutta la vita, è immersa in un continuo flusso di dati. Ma come possiamo ‘’fermarli’’ per capire meglio? Ecco –  spiega FlowingData – la visualizzazione consente ai non esperti di afferrare il senso di tutto questo flusso.

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