Un po’ più di ottimismo rispetto all’ anno scorso per l’ aumento dei budget destinati alla pubblicità , ma una persistente preoccupazione per la tenuta sul lungo periodo dei media tradizionali – E’ questa, in estrema sintesi, la conclusione di una Ricerca che Oriella, uno dei più noti network di pubbliche relazioni, ha svolto fra maggio e giugno di quest’ anno interpellando 770 giornalisti di 15 paesi
———-
Un po’ più di ottimismo rispetto all’ anno scorso per l’ aumento dei budget destinati alla pubblicità , ma una persistente preoccupazione per la tenuta sul lungo periodo dei media tradizionali.
E’ questa, in estrema sintesi, la conclusione di una Ricerca che Oriella, uno dei più noti network di pubbliche relazioni, ha svolto fra maggio e giugno di quest’ anno interpellando 770 giornalisti di 15 paesi.
“Preoccupazioni per la resistenza dei tradizionali canali di informazione giornalistica (stampa, radio e tv) si sono intensificatiâ€, afferma il Rapporto.
“Alla domanda sul futuro delle loro testate, più della metà degli interpellati hanno detto di ritenere che esse potrebbero chiudere o andare fuori mercato… Si tratta di un forte incremento rispetto all’ anno scorso, quando solo un terzo dei giornalisti del campione pensavano che ciò sarebbe potuto succedere. E quasi un sesto degli interpellati hanno detto che ciò è effettivamente accadutoâ€.
Tuttavia, molti degli interpellati hanno detto anche che gli editori stanno valutando nuove fonti di ricavi come paywall, piani di abbonamento e contenuti ‘premium’ per cellulari e tablet. Ciò potrebbe essere dovuto anche al fatto che, soprattutto negli ultimi due anni, le varie testate hanno registrato perdite significative di lettori/spettatori così come di ricavi pubblicitari a favore dei media online.
Note più ottimistiche riguardano la qualità complessiva del Giornalismo. Alla domanda sull’ impatto che i cambiamenti del sistema mediatico hanno avuto sulla qualità del lavoro delle loro rispettive redazioni, i giornalisti hanno detto di ritenere che esso sia stato molto positivo. Solo il 21,5% hanno risposto che la qualità del Giornalismo nella loro testate era calata. Gli altri interpellati hanno rilevato che la qualità della copertura è rimasta la stessa (32%), o è migliorata (35%) o è diventata molto migliore  (11%).
Analogamente, i cambiamenti nel mondo dei media hanno avuto un impatto positive o neutron sul modo con cui i giornalisti vedono il proprio lavoro. Solo il 16,5% del campione ha detto di amare di meno il proprio lavoro per lo sviluppo  dei media digitali negli ultimi due anni.
Per quanto riguarda il modo con cui i media hanno incorporato i formati digitali, crescono i giornalisti che curano un blog o un account su Twitter, ma pesano molto poco i video online (che in generale sono molto più costosi da produrre), i forum o le community e i podcast.