Dal 2017 l’ estinzione dei quotidiani su carta
Ross Dawson ha messo a punto una nuova mappa sulla ‘’morte’’ per irrilevanza dei giornali cartacei disegnando la loro ‘’extintion timeline’’ – L’ ennesima previsione si basa però questa volta sull’ analisi di una serie di parametri internazionali e locali che dovrebbero determinare il processo  – Partono Usa, Uk e Irlanda (2017 e 2019), all’ Italia dovrebbe toccare nel 2027 – Il ‘’resto del mondo’’ dal 2040 in poi.
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Nell’ agosto scorso demmo notizia delle previsioni di Ross Dawson, un esperto di media, secondo cui i quotidiani (‘’così come li abbiamo conosciuti finora’’, precisa ora) sarebbero destinati all’ irrilevanza a partire dal 2022.
In questi giorni Dawson ha messo a fuoco meglio la previsione stilando anzi una ‘’extintion timeline’’ dei giornali (un quadro cronologico della loro estinzione) paese per paese e indicando i vari motivi che determinerebbero questa tendenza.
Il primo paese in cui si avvierebbe il processo di ‘’estinzione’’ (o di definitiva irrilevanza) dei quotidiani dovrebbero essere gli Usa nel 2017, mentre Mongolia (2038) e Argentina (2039) sarebbero gli ultimi paesi di cui Dawson è riuscito a fissare la data di ‘’morte’’, indicando un generico 2040+ per gli altri paesi del mondo, i cui parametri non sono per ora in grado di indicare una scadenza precisa. A Gran Bretagna e Irlanda toccherà nel 2019, e poi via via altri paesi. Per l’ Italia la scadenza dovrebbe essere il 2027.
L’  industria dell’informazione – osserva l’ Ansa da Londra – sta virando verso una realta’ dominata dal contenuto e dalle connessioni sociali. Una rivoluzione potenzialmente positiva a patto che ”i media tradizionali sappiano reinventarsi e partecipare a questa fase di crescita”. I successori dell’iPad – ”riconosciuto come il precursore” – saranno allora i mezzi principali di accesso alle informazioni. I modelli base (nel 2020) costeranno appena 10 dollari e spesso e volentieri verranno offerti gratuitamente – magari con l’abbonamento a un periodico. Quelli piu’ sofisticati saranno invece ”piegabili o arrotolabili” e ”interattivi”. Detto questo, il giornalismo non cambiera’ solo nella forma ma anche, per certi versi, nella sostanza, rileva l’ Ansa. ”Percentuali sostanziali d’inchieste, servizi e notizie saranno ‘dragate’ da orde di dilettanti supervisionati dai professionisti”, dice ancora Dawson. In opposizione al ‘citizen journalism’ vi saranno pero’ una serie di esperti di settore e firme importanti che, ”grazie alla loro reputazione”, faranno da guida al pubblico. Reputazione che, una volta perduta, sara’ pero’ molto difficile da recuperare
Al di là dell’ effetto che producono sempre previsioni catastrofiche sull’ estinzione della carta, l’ analisi di Dawson è interessante per il metodo di approfondimento dei vari parametri che, al di là delle linee di tendenze globali, dovrebbero determinare l’ esito del processo nei vari paesi: sviluppo economico, regolamentazioni, sostegno pubblico all’editoria, ecc.
L’ insieme delle variabili vengono indicate nella carta qui sopra.