Customize Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorized as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

Dal giornalismo alle PR: in Uk un fiume in piena

PRIl rivolo dei giornalisti che in UK migrano verso le PR è diventato un fiume – Ne parla Shafik Meghji su PRWeek, una delle maggiori testate online nel campo delle pubbliche relazioni – Un consulente racconta che il numero di curriculum vitae che riceve da parte di giornalisti interessati a inserirsi nelle PR cresce del 100% anno su anno – E dall’ anno scorso il National Council for the Training of Journalists (NCTJ) ha dato il via a un corso per “giornalisti-PR”

———-

Journalism to PR: the oder side of the divide
di Shafik Meghji
(PRWeek.uk)

C’ era stato un “invisibile momento in qualche punto dell’ ultimo decennio in cui alla fine il nuero degli addetti alle Pubbliche relazioni avevano superato quello dei giornalisti”. L’ osservazione era del reporter investigativo Nick Davies, autore fra l’ altro di “Flat Earth News”, una durissima critica dello stato del Giornalismo moderno, che ne aveva parlato nel corso di un intervento alla London School of Economics, nel 2007. Tre anni dopo il trend è continuato inarrestabile, con un numero crescente di giornalisti in viaggio – o in partenza – verso le PR. Fra di essi, ad esempio, Darren Waters, ex redattore del settore tecnologie della BBC, o Rav Singh, uno dei più noti giornalisti nel campo dello spettacolo, che si sono spostati in due importanti agenzie, Monument PR Worldwide e The Outside Organisation.

Una consulente nel campo delle domande di lavoro ha raccontato che il numero di curriculum vitae che riceve da parte di giornalisti interessati a inserirsi nelle PR cresce del 100% anno su anno. Dal 2009, il National Council for the Training of Journalists (NCTJ) ha dato il via a un corso per “giornalisti-PR”.

Prospettive di carriera

Ros Kindersley, dello studio di consulenza JFL, spiega: ‘In questo momento il Giornalismo è in forte mutamento. Molte persone stanno perdendo il lavoro e le prospettive di carriera stanno diminuendo. Nelle PR invece, le prospettive crescono”.

I salari relativamente bassi e i carichi e gli orari di lavoro pesanti vengono spesso citati dai giornalisti come i motivi principali che li spingono verso i verdi pascoli delle PR.

Negli ultimi anni a questi fattori si sono aggiunti il calo della diffusione, la diminuzione dei ricavi pubblicitari, l’ aumento della concorrenza da parte delle testate online e la recessione, che ha portato a una forte riduzione dei budget e a esuberi massicci.

In più, negli ultimi dieci anni, gli standard nelle PR sono molto cresciuti, mentre i media hanno perso voce, commenta Pip Clarkson, giornalista emigrato nelle PR, che ora lavora per l’ Agenzia “Edwards Harvey”: ‘Quando ho cominciato da giornalista negli anni Ottanta le pubbliche relazioni non erano viste di buon occhio, ma ora hanno tutto un altro lustro”.

Il senso della notizia

‘’I giornalisti possono essere i migliori PR professionali’’ assicura Michael Molcher, ex cronista e ora addetto stampa del Leeds City Council. “Hanno il senso della notizia, conoscono cosa i giornalisti vogliono e confezionano in conseguenza i loro comunicati stampa”.

Un altro leader nel settore, Jez Ashberry, ex redattore, si associa: “I giornalisti fanno un eccellente lavoro di pubbliche relazioni: sono pieni di risorse, svegli, scrivono bene e sanno quali sono le cose interessanti”.

Un numero crescente di agenzie stanno facendo leva su queste capacità assumendo giornalisti esperti per creare contenuti coinvolgenti, pronto ad essere usati. Edelman per esempio, ha assunto l’ ex direttore delle Global News  Richard Sambrook come resposanbile dei contenuti.

Diventare ‘soggettivi’

Ma molti giornalisti considerano ancora le PR come una opzione facilissima e faticano per completare la transizione, commenta Clarkson, che coordina i corsi di aggiornamento in PR per giornalisti.

“Non tutti i giornalisati sono in grado di muoversi come un PR professionale – il Giornalismo può essere davvero monodimensionale, mentre le PR sono molto sfaccettate”, dice. “C’ è ancora la percezione che le PR siano solo scrivere comunicati stampa, ma non è così: bisogna saper offrire molte capacità”.

Kindersley osserva poi che le PR hanno un diverso ‘punto di vista’ rispetto al Giornalismo. Gli fa eco Kate Strawson, un ex giornalista radiofonico che dirige ora l’ Agenzia di PR Shooting Star: “Mentre come giornalista vieni formato all’ obbiettività, nelle PR devi assumere un atteggiamento soggettivo mettendoti nei panni del cliente”*.

—–

*In coda all’ articolo le riflessioni di una serie di giornalisti passati alle PR.