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Datajournalism: nuove frontiere per l’ informazione

Datajournalism Nicolas Kayser-Bril, da due mesi a Owni.fr, racconta gli esperimenti in corso per “potenziare l’ informazione con il potere dei computer e del web” – L’ informazione online è ancora, più o meno, al livello della fine degli anni Settanta: la grandissima parte dei contenuti giornalistici è ancora fatta di articoli da leggere –E invece, spiega il giornalista, “vogliamo utilizzare software, database, visualizzazioni, applicazioni sociali, giochi, tutto quello che abbiamo a disposizione, per sperimentare nuovi modi di trattare le notizie che i media tradizionali e quelli online non hanno finora mai utilizzato”

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Datajournalism, una delle nuove frontiere del giornalismo in progress. OnlineJournalismBlog ne parla in una breve intervista con Nicolas Kayser-Bril, un ex collaboratore del sito passato tempo fa come responsabile del settore datajournalism a Owni.fr, un sito francese di recente costituzione che si autodefinisce un “think-tank aperto”.

Ecco l’ intervista:
D – Che cosa state facendo?
R – Cerchiamo di fare del datajournalism. Vogliamo usare tutto il potere delle tecnologie digitali e della Rete per spingere il giornalismo su un nuovo livello, su un nuovo campo di azione. La definizione resta vaga perché finora non è stato fatto molto, ma non vogliamo limitarci a fare slideshow, tv online o anche del semplice database journalism.

Prendi l’ industria dei videogame, per esempio. Alla fine degli anni Settanta un personal computer poteva essere usato per giocare con i Pong (uno dei primi arcade game) o con altri giochi analoghi. Da allora sono fioriti un sacco di nuovi generi, finio ai giochi a 3D, anche sulla base di stretgie sempre più intelligenti di AI, ecc. E nell’ età del social web i giochi hanno cominciato a usare Facebook e  anche Twitter.

E prendi invece l’ industria dell’ informazione. Nei tardi anni Settanta potevi leggere degli articoli sul tuo terminale. All’ inizio del 2010 puoi, ecco … leggere articoli online! Che innovazioni ci sono state? Insomma, ad di là di altre considerazioni, resta il fatto che la grandissima parte dei contenuti giornalistici online è fatta di articoli.

Insomma vogliamo potenziare fortemente l’ informazione con il potere dei computer e del web. Attraverso software, database, visualizzazioni, applicazioni sociali, giochi, per sperimentare nuovi modi di trattare le notizie che i media tradizionali e quelli online non hanno finora mai utilizzato. 
D – Che cosa avete realizzato finora?
R – Abbiamo cominciato a fare sul serio a febbraio, quando sono arrivato a tempo pieno alla casa.madre (22mars). In un mese soltanto abbiamo completato due progetti.

Il primo, chiamato Photoshop Busters (vedi qui), dà agli utenti degli strumenti di informatica legale per verificare l’ autenticità di una immagine. E’ stato fatto come un widget per uno dei nostri partner, LesInrocks.com.

Più rilevante, un’ applicazione che abbiamo fatto che Facebook, Où je vote? , con cui gli utenti potevano trovare il loro seggio elettorale e quello dei loro amici in occasione delle ultime elezioni regionali in Francia.

Dozzine di altre idee sono in gestazione. A Owni.fr, vogliamo riuscire a fare in modo di passare dall’ idea al prodotto finito il più rapidamente possibile. Scrivo il codice da solo di molte delle mie idee affidandomi poi al gruppo per aiuti, idee e design.

Nei mesi prossimi, amplieremo le nostre attività di datajournalism reclutando nel gruppo un altro designer, un giornalista e uno statistico. Aspettatevi molta roba cool da Owni.fr.