La pubblicità e gli abbonamenti per i quotidiani Usa continueranno a calare anche nel 2012. Lo sostiene una nuova analisi realizzata da PricewaterhouseCoopers.
L’ analisi – spiega l’ AP – indica che i quotidiani si troveranno a dover affrontare nuove sofferenze dopo aver passato gli ultimi due anni a tagliare furiosamente i costi per cercare di tenere testa alla riduzione dei ricavi.
“Stiamo ancora continuando ad assistere alla costante migrazione di lettori verso internetâ€, commenta in una intervista Bob Barrette, uno dei soci di PricewaterhouseCoopers. E, anche se sui siti online dei giornali la pubblicità continua a crescere, queste inserzioni vengono pagate molto meno di quelle sulle edizioni cartacee.
La ricerca, diffusa martedì, segnala che la pubblicità sulle edizioni cartacee dei giornali Usa è caduta di circa il 47% dal 2005 al 2009, passando da 49,7 a 26,4 miliardi di dollari. Ma, anche se nello stesso periodo la pubblicità online è cresciuta del 33%, il fatturato l’ anno scorso era pari a solo 2,7 miliardi di dollari.
Ora, Pricewaterhouse prevede un ulteriore calo del 19% nella pubblicità cartacea e una diminuzione del 9% nei ricavi dalle vendite nel corso del 2012, prima che un modello economico più sano riesca a stabilizzare il settore,
Per quanto riguarda la pubblicità online, Pricewaterhouse prevede un calo dell’ 8% fra 2009 e 2011 e un’ avvio di ripresa nel 2012, con una indicazione su una percentuale globale dell’ 11% per il 2014.
Mentre in alcune zone del mondo internet non ha ancora tolto spazio alla pubblicità su carta, come in America Latina, dove le inserzioni continuano ancora a crescere dal 2005, negli Stati Uniti gli effetti del web – secondo l’ AP – sono devastanti. La American Society of News Editors calcola che i giornali Usa  hanno tagliato circa un quarto dell’ organic redazionale a partire dal 2001, con una perdita generale di 41.500 persone.