A un anno dall’ avvio del suo impegno nel settore l’ agenzia di stampa annuncia un piano di rafforzamento dei suoi sforzi nel settore – Secondo i vertici dell’ agenzia i lettori ‘divorano’ i servizi d’ inchiesta, che risultano i più letti rispetto agli altri settori nella misura di 10 a 1 – Un segnale di speranza per le altre testate che hanno tagliato nel campo dell’ investigazione Â
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Un anno dopo l’ avvio del suo impegno nel giornalismo investigativo, la Reuters ha annunciato un piano per rafforzare le sue attività in questo campo spiegando che la decisione è stata determinata soprattutto dalle richieste degli utenti.
Secondo il direttore del settore informazione online dell’ agenzia, Keith McCallister, – spiega Business Insider –  i lettori hanno ‘divorato’ i servizi di giornalismo d’ inchiesta. Secondo McCassilster gli articoli di questo taglio “vengono letti più frequentemente di qualsiasi altro servizio dell’ agenzia nella misura di 10 a 1â€.
Diversi fattori possono spiegare questo successo della Reuters nel campo del giornalismo investigativo – rileva EditorsWeblog -, quando le altre agenzie di informazione hanno  effettuato dei tagli  in questo servizio.
Secondo Jon Pompeo,  di The Wire, che nei giorni scorsi  ha discusso  con Jim Impoco, capo del servizio investigative reporting dell’ Agenzia, la Reuters ritiene che parte di questo successo sia dovuto alla presenza di  “notevoli quantità di truppe della testata sul terrenoâ€, visto che essa impiega 2800 reporter negli oltre 200 uffici presenti sul pianeta.
Un grosso dibattito si è svolto recentemente sul fatto che l’ alto costo del giornalismo investigativo avrebbe costretto varie testate ad effettuare dei tagli significativi al loro impegno nel settore. La nascita e il successo di strutture come ProPublica hanno portato molti a ritenere che il futuro del business model di questo settore sia nel non-profit. Ma non essendo una sfida al modello non-profit, il successo del giornalismo investigativo alla Reuters costituisce una speranza per le altre agenzie che sono state costrette ad abbandonarlo a causa della recente crisi dei media.