Guerra di calendari alla facoltà di giornalismo di Mosca
A un calendario che nasce come regalo per il 58° compleanno di Putin e in cui 12 aspiranti giornaliste in lingerie inneggiano spudoratamente al premier, altre sei studentesse hanno risposto con un altro calendario facendosi fotografare con la bocca chiusa da un cerotto e ponendo al premier sei domande scottanti sulla libertà di informazione, il terrorismo, i diritti umani e ricordandogli che sono passati 4 anni dall’ uccisione di Anna Politkovaskaja
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di Valentina Barbieri
Parlare di “guerra dei calendari” in questo periodo dell’anno è quasi scontato. La portata della notizia cambia, e di molto, se i due calendari in questione sono entrambi dedicati al premier russo Putin e se ad essere protagoniste del calendario non sono le soubrettes di turno ma le studentesse di giornalismo dell’università statale di Mosca (MGU).
Due calendari molto diversi tra di loro per stile e scopo.
Da una parte, 12 studentesse dell’MGU che posano in completo intimo inneggiando a Vladimir Vladimirovic. Dall’altra, altre 6 studentesse vestite di nero che pongono domande dolorose sulla Russia di oggi.
Il primo calendario, nasce come regalo per il 58esimo compleanno del premier ed è legato ad una campagna per aumentare la popolarità di Putin, in visione dell’appuntamento con il 2012.
La pubblicazione di “”Vladimir VladimiroviÄ, We Love You! Happy Birthday, Mr Putin!” era già stata preannunciata tempo fa nel blog di Kristina PotupÄik, una dei leader del movimento giovanile filo-governativo dei Nashi. Le 50.000 copie stampate saranno in vendita nei supermercati della catena Auchan a di Mosca a 259 rubli (6 € circa).
Ogni foto, corredata da scritta, è una vera e propria dichiarazione d’amore al premier: “Con gli anni Lei migliora”, “Lei è il migliore”, “La amo!”, “Lei è per tutti un tale uomo!”, “Lei è il mio premier!”, “Mi porta a fare un giro in Kalina?”, “Vorrei farLe gli auguri personalmente, mi chiami al numero 89251591728”.
Molti poi i riferimenti alla gestione degli incendi, per cui il premier aveva ricevuto numerose critiche (“Avete spento gli incendi nei boschi, ma io brucio ancora”, “Non ho bisogno di una campana, ho bisogno di voi”, “Mi fa da secondo pilota?”) e alla campagna presidenziale 2012 (“Perchè non una terza volta?”, “Chi se non Lei?”).
Tanti gli apprezzamenti nel primo calendario quante le critiche del secondo, pubblicato a pochissima distanza. Quest’ ultimo calendario, di cui è autore Saša Utkin, è apparso online il 7.10, alle 1, 17, giusto in tempo per festeggiare il compleanno di Vladimir Putin e il 4° anniversatio alla morte di Anna Politkovskaja.
In quello che è già stato definito il “calendario contro Putin” le vere protagoniste sono domande, mentre le 6 studentesse di giornalismo posano guardando dritte in camera, bocca chiusa con nastro adesivo e vestiti neri.
Anche in questo caso le ragazze si rivolgono direttamente a Vladimir Putin: non a caso il calendario si apre con il titolo “Vladimir VladimiroviÄ, abbiamo qualche domanda”.
Ma le domande sono di tutt’altro genere.
Si riferiscono alle sorti di Chororkoskij (“Quando libereranno Chodorkovskij?”), alla libertà di stampa e riunione (“Chi ha ucciso Anna Politkovskaja?”, “La libertà di riunione sempre e in ogni luogo?”), alla sicurezza (“Quando sarà il prossimo attacco terroristico?”), alla corruzione e allo stato del paese (“Va bene scemi, ma le strade..?”, “Come incide l’inflazione sulle tangenti?”).
Ogni ragazza oltre alla propria faccia ha messo il proprio nome e l’anno di corso.
Per la paura di ripercussioni, spiega Elizaveta Menšikova, una delle creatrici del contro-calendario,
molte delle ragazze a cui era stato proposto si sono rifiutate di collaborare. “Quando ho visto il calendario (il primo, ndT) per la prima volta, ero sotto shock. La gente chiamava “zoccole” le ragazze della facoltà di giornalismo. Sapevo che dovevamo fare qualcosa. Le ragazze della facoltà di giornalismo sono state vendute al Cremlino e non è giusto. Ci insegnano a dire la verità ed è quello che stiamo facendo qui”.
Ad ora non sono state previste conseguenze disciplinari nè per le ragazze del primo nè per quelle del secondo calendario.
Elena Vartova, preside della facoltà di giornalismo, ha deciso di dissociarsi dalla questione legata al calendario. “Semplicemente non capisco cosa abbiano a che fare la facoltà di giornalismo e l’ università con questo. Per far sì che il loro progetto commerciale funzioni bene, le ragazze hanno usato nomi e marchi che non hanno creato e non appartengono loro”
FONTI:
Russian journalism students hit back with rival anti-Putin calendar, Miriam Elder, Guardian, 7.10.10
Students pose in lingerie for Putin, Steve Gutterman, Reuters, 7.10.10
Russian calendar girls in Putin birthday battle, BBC, 8.10.10