Ci ha messo 5 anni per raggiungere un profitto e se si pensa che per arrivare a questo traguardo l’ Huffington Post ha dovuto raggiungere la cifra iperbolica di 26 milioni di visitatori al mese, molti di coloro che guardano al web come a una facile opportunità di guadagno rimarranno scoraggiati.
Come racconta Piero Macri sul sito dell’ Osservatorio europeo sul giornalismo, i ricavi stimati per il 2010 sono pari a 30 milioni di dollari, ma la testata fondata da Arianna Huffington nel 2005 ha obbiettivi ancora più ambiziosi, puntando a raggiungere nel 2012 un fatturato di 100 milioni di dollari.
Il successo dell’ Huffington Post è fatto di un fortunato equilibrio di componenti diverse: con una media di 300 articoli ripresi da altre testate e un analogo numero di ‘pezzi’ prodotti autonomamente. Un grosso volume di contenuti, che attira ogni giorno 4 milioni di visitatori attivi, che commentano e interagiscono con la redazione.
Novantasette giornalisti a tempo pieno, in grado, fra l’ altro, di sfruttare al meglio le potenzialità dei social network. Macri fa l’ esempiuo di un post pubblicato l’8 dicembre da Aaron Sorking su Sarah Palin: è stato visualizzato da oltre 700.000 persone, condiviso 24 mila volte e ha generato 7.731 commenti.