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I server di WikiLeaks in un bunker nucleare della guerra fredda

Bahnof
Una società svedese ospiterà parte delle ‘macchine’ che tengono in vita il sito di Julian Assange a trenta metri di profondità sotto una collina di Stoccolma (nella foto) – L’ appoggio del “Partito pirata” e la prospettiva di una protezione istituzionale in Svezia dopo le prossime elezioni

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Una parte dei server di Wikileaks verranno ospitati in un bunker nucleare dell’ epoca della guerra fredda, che fa capo alla società svedese Bahnof, che garantirà la integrità e la sicurezza del portale.

I server del sito di Julian Assange – racconta lainformacion.com – sono disseminati in località diverse per evidenti motivi di sicurezza, visto il numero di nemici crescente che si sta guadagnando con la sua attività.

Il bunker è scavato a una trentina di metri di profondità in una collina nel centro di Stoccolma. Ha un solo ingresso, è protetto da porte metalliche di mezzo metro di spessore e contiene dei generatori di copie di sicurezza provenienti da sottomarini tedeschi.

“Siamo orgogliosi di avere rapporti con clienti come Wikileaks – ha spiegato a Forbes il direttore esecutivo di Bahnof, Jon Karlung -. Internet deve essere una onte aperta per la libertà di espressione e il ruolo di un Internet provider deve essere neutro, solo uno strumento tecnologico di accesso, non un sistema per raccogliere informazioni dai clienti”.

Wikileaks sta trovando in Svezia appoggi importanti. Oltre alla protezione professionale, Assange può contare sull’ appoggio del Partito Pirata svedese, che, se riuscisse ad entrare in Parlamento alle prossime elezioni (19 settembre), potrebbe utilizzare l’ immunità parlamentare per ospitare il sito in maniera istituzionale, impedendo così qualsiasi tentativo di blocco della sua attività.

A meno di qualche presunto passo falso, come l’ accusa di stupro, ritirata comicamente e poi di nuovo rilanciata dalla magistratura inquirente svedese contro il fondatore del sito.