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Nell’ era digitale l’ informazione è diventata onnipresente. E quella online ha superato i giornali come fonte principale, situandosi al terzo posto, dopo tv locali e emittenti nazionali. In più l’ informazione è diventata una vera e propria esperienza sociale per molti cittadini.
Sono i dati emersi da una nuova ricerca condotta dal Project for Excellence in Journalism del Pew Research Center.
I cittadini americani – rileva Pewinternet.org – accedono alle notizie in formati multipli e su piattaforme multiple su miriadi di apparecchi. L’ era della fedeltà a una particolare testata su un particolare strumento tecnologico è passata.
La stragrande maggioranza degli americani (92%) usa durante una giornata tipo piattaforme diverse per informarsi: le tv nazionali, quelle locali, internet, i giornali locali, la radio e i quotidiani nazionali.
Circa il 46% dei cittadini spiegano di utilizzare da quattro a sei piattaforme diverse durante un giorno medio per informarsi. Solo il 7% usa una unica piattaforma.
E in questo quadro internet è al centro della storia che vede la trasformazione delle relazioni fra la gente e le informazioni. Sei americani su dieci (59%) si informa attraverso una combinazione di fonti online e offline e internet è ora al terzo posto per uso, dietro le tv locali e quelle nazionali.
La  ricerca è stata condotta su un campione di 2.259 persone.
Il 78% degli interpellati hanno spiegato di guardare una tv locale almeno una volta al giorno, il 73% quelle nazionali, come CNN o CBS, mentre il 61% dicono di informarsi grazie a internet. In particolare le persone interpellate citano le pagine di Google News, di AOL, della CNN o della BBC come loro principale fonte di informazione.
Fra gli altri dati emersi dalla ricerca:
- Il 33% dei proprietari di cellulare accedono all’ informazione dai loro apparecchi.
- La maggioranza degli internauti (57%) mediamente utilizzano dai 2 ai 5 siti web per informarsi e un 35% ha un sito favorito.
- Più della metà degli interpellati (il 56%) va per le notizie sui grandi portali tipo Google News, AOL e Topix.
Un altro elemento importante – sottolinea gigaom – è il fatto che l’ informazione è diventata una esperienza sociale per molti cittadini, che non solo condividono le notizie con i loro amici attraverso i social network come Twitter o Facebook, ma soprattutto utilizzano quegli strumenti come fonti di informazione primaria. E, una volta trovate le notizie, ne vogliono parlare e ne vengono coinvolti.
Una nota diffusa dal Pew Research Center afferma:
La crescita dei social network e dei blog hanno consentito che le notizie divenissero una esperienza sociale per gli utenti; la gente usa i loro social network le la relativa tecnologia per filtrare, valutare e reagire alle notizie. E utilizzano anche i sistemi tradizionali, come le email e altri strumenti per scambiare articoli e commenti.
Secondo Kristen Purcell, direttore associato dell’ Internet & American Life Project, lo studio scopre che le relazioni degli utenti con le notizie stanno diventando ‘’mobili, personalizzate e partecipative’’.
In particolare, infatti, lo studio ha mostrato che:
- Il 28% degli utenti di internet hanno persdonalizzato la loro home page in modo da includere notizie da fonti e su problemi che li interessano in maniera particolare.
- Il 37% degli utenti hanno contribuito alla creazione di notizie, le hanno commentate o le hanno diffuse attraverso i social network come Facebook o Twitter.
- Fra coloro che si informano online, il 75% riceve le notizie via email oppure post sui siti di social networking e il 52% condivide i link alle notizie con gli altri.
Insomma – conclude Gigaom – se la Ricerca non contiene nessuna novità straordinaria sul modo con cui stanno funzionando i media online, essa conferma comunque quello che chi è attento al settore istintivamente intuisce: il consumo di informazione è diventato mobile, cross-mediale e sociale.
E allora: se i media non imparano da questi dati, e ripensano al loro business model, perderanno il tram.