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La stampa svela la corruzione ma in alcuni paesi le denunce vengono ‘sterilizzate’

Una inchiesta su ‘Truffe, crimini e giornalismo in Europa’ condotta da CafèBabel – E’ merito dell’intraprendenza della stampa se i casi di corruzione entrano a far parte della sfera pubblica, ma l’ impatto dei media in Europa cambia da paese a paese: se in Gran Bretagna, Germania e Polonia, infatti, le inchieste mediatiche spingono i governi a dimettersi, in Francia e in Italia, l’ informazione è praticamente sterile, “anche se qualcosa comincia a muoversi”.

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La corruzione politica in Europa è (ri)diventata il tormentone dell’estate. Di fronte alle rivelazioni divulgate dalla stampa, i governi della “vecchia Europa”, castigano, o meglio, imbavagliano uno spazio mediatico quando ne temono l’intraprendenza. Comunque, non c’è un’unica tendenza. Se in Gran Bretagna, Germania e Polonia, infatti, le inchieste mediatiche spingono i governi a dimettersi, in Francia e in Italia, l’informazione è praticamente sterile.

Questo il quadro emerso da una inchiesta su crimini e giornalismo pubblicata da CafèBabel

L’ autore dell’ inchiesta, Matthieu Amaré, passa in rassegna i vari episodi di corruzione e di impasto politica-crimine denunciati dalla stampa europea e sottolinea come sia “merito dell’intraprendenza della stampa se i casi di corruzione entrano a far parte della sfera pubblica. Ma l’impatto dei media in Europa – osserva – cambia da paese a paese.

Un esempio positivo è quello della stampa britannica. Il vecchio ministro del Tesoro David Laws si è dimesso dal governo, dopo che (in modo abbastanza violento) il Daily Telegraph aveva sbattuto in prima pagina la riscossione indebita di 40 000 sterline (circa 47.000 euro) da parte del ministro. Il caso della Germania è ancor più impressionante: è stata sufficiente una frase, perché Horst Köhler, l’anziano presidente della Repubblica Federale Tedesca, si dimettesse a metà mandato. In Germania, insomma, basta una una riga per provocare un terremoto, mentre in Francia e in Italia, nonostante si scrivano addirittura dei libri, non è mai successo nulla. Anche se qualcosa comincia a muoversi”.

In particolare la campagna contro la legge-bavaglio, avviata dalla Repubblica e diventata un grande movimento di opinione, che è riuscito ad impedire a Berlusconi di “ottenere la totale impunità”.

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