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Io, robot giornalista. Sembra un romanzo di Isaac Asimov, ma è realtà . Da qualche settimana, negli Stati Uniti, gli articoli sportivi possono essere scritti da un computer, automaticamente, senza l’ intervento dell’ uomo.
Come racconta Businessweek, l’ idea (vedi Lsdi, Giornalismo automatico) ha cominciato a trovare applicazioni e mercato. E non a caso la rivista titola “Ma i cronisti sportivi sono davvero necessari?â€.
Narrative Science, un’azienda nata cinque mesi fa ad Evanston, in Illinois, è in grado di generare contenuti “senza input o editing umanoâ€, spiega Stuart Frankel, 44 anni, responsabile della società ed ex dirigente a DoubleClick. “Gli articoli suonano beneâ€, assicura.
Vediamo tre diversi resoconti, cercando di capire quale è stato scritto dalla macchina:
- La squadra di baseball dell’Università del Michigan ha usato il quinto inning per salvare l’ultimo game con lo Iowa, vincendo 7 a 5 sabato pomeriggio (24 aprile) al Wilpon Baseball Complex, dove si trova lo storico stadio intitolato a Ray Fisher.
- Il Michigan ha battuto l’Iowa 7 a 5 questo sabato. Dal sesto inning, gli Hawkeyes (16-21) non sono stati in grado di colmare il deficit. Gli Hawkeyes hanno dato un colpo di coda all’ottavo inning guadagnando punti con un altro run.
- La squadra di baseball dello Iowa ha gettato la spugna con il Michigan nell’ultimo dei tre game, 7 a 5, sabato pomeriggio.
Il robo-articolo è al punto 2.
Il meccanismo di auto-scrittura è stato sviluppato da Narrative Science, un’ azienda specializzata appunto in “contenuti generati dalle macchineâ€,  partendo da un’ idea di professori di informatica e giornalismo della Northwestern University, che avevano intitolato il loro progetto “Stats Monkeyâ€
Al momento ci sono tre clienti interessati. Uno è Big Ten Network, una joint venture fra la Conferenza degli atleti dei college americani e la tv Fox Cable, che ha recentemente iniziato ad utilizzare il software per raccontare match di baseball e softball. “E’ decisamente meno costoso che  mandare i nostri reporter ad ognuno di questi matchâ€, spiega Michael Calderon, responsabile dei nuovi media a Big Ten. “Anzi, in effetti per noi sarebbe impossibileâ€, ammette.
Dopo ogni partita, i risultati vengono trasmessi automaticamente via computer, e Narrative Science scrive le storie per Big Ten Network. Il risultato può essere mandato in pagina nel giro di pochi minuti.
Frankel e il Big Ten Network non vogliono precisare quali sono le tariffe. L’ azienda spiega invece che il meccanismo è in via di perfezionamento e che si sta cercando continuamente di aggiustare il sistema per migliorare lo stile e la resa della scrittura. “Il millesimo articolo su un determinato argomento è meglio del primoâ€, commenta Frankel.
Per il momento gli esercizi di robo-giornalismo* si fermano alla cronaca sportiva, ma presto si potrebbero allargare alla cronaca nera, ai sondaggi, agli studi medici, alle notizie finanziarie: insomma, a qualunque argomento con una gran mole di dati che possa essere elaborata da un cervello elettronico.
Kristian Hammond, esperto di computer della Northwestern e partner della Narrative Science, spiega che si è cominciato dall’ atletica perché solo l’ 1% delle manifestazioni sportive negli Stati UNiti vengono coperte da un cronista. L’ anno prossimo il sistema approderà nella Little League. E’ “sicuramente una cosa che potremmo considerareâ€, osserva Steve Barr, il portavoce. “Può essere una innovazione carinaâ€.
(traduzione di Matteo Bosco Bortolaso)
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*Vedi anche : https://www.lsdi.it/2010/03/27/e-arrivato-il-vero-giornalista-robot/