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Perù: un giornalista e un missionario in difesa della foresta amazzonica e del diritto a sapere

Entro dicembre verrà emessa la sentenza al processo contro un missionario passionista di origini marchigiane (al centro nella pagina del quotidiano ‘Republica’) e un giornalista peruviano, direttore di una radio che trasmette nella provincia di Yurimaguas -  Nei mesi scorsi si sono schierati a fianco delle comunità indigene minacciate dal disboscamento dell’ alta Amazzonia, dove il governo ha concesso ad una multinazionale la possibilità di distruggere la foresta per fare posto alle coltivazioni di biomasse per diesel, e la pubblica accusa ha chiesto nei loro comnfronti condanne a 15 e 10 anni di reclusione – Sono imputati di ”istigazione alla ribellione contro l’ ordine pubblico’’, ma i due sono sempre stati contrari ad azioni violente – Attorno alla vicenda si è creato un vasto movimento di opinione – La Fnsi ha espresso solidarietà e preoccupazione mentre il Sindacato dei giornalisti marchigiani ha già chiesto un incontro all’ ambasciatore del Perù in Italia

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Padre Mario Bartolini, è un missionario passionista che da 35 anno opera in Perù, zona dell’alto Amazonas. E’ originario di Roccafluvione (AP).

Geovani Acate Coronel, giornalista, è il direttore di “Radio Oriente”, la radio diocesana della provincia di Yurimaguas (Alto Amazonas – Perù).

Entrambi sono impegnati nella difesa dei diritti delle comunità indigene, minacciate dal disboscamento dell’alta amazzonia, dove il governo ha concesso ad una multinazionale la possibilità di distruggere la foresta per fare posto alle coltivazioni di biomasse per diesel. Il conflitto è sfociato nel Giugno del 2009 in scontri di piazza con morti e feriti sia tra le forze dell’ordine che tra i dimostranti. Secondo una fonte autorevole  [1] lo scorso anno, in una regione attigua a quella dove Bartolini vive, l’esercito peruviano sparò contro le manifestazioni pacifiche degli indigeni causando un numero imprecisato di morti, forse oltre 200 .

Sia Bartolini, sia Acate sono sempre stati estranei ad azioni violente [2] . Il primo (che ha già ricevuto diverse minacce di morte) è sempre stato vicino alla vita ed ai problemi dei suoi parrocchiani (il territorio della sua parrocchia è più grande della provincia di Firenze). Il secondo, da buon giornalista, ha solo raccontato attraverso la radio diocesana che dirige tutto il conflitto legato alla deforestazione dell’Amazzonia, compreso il sanguinoso assalto armato del 2009 contro gli indigeni che manifestavano. [3]

Eppure oggi, insieme ad altri quattro leader delle comunità indigene dell’Alto Amazonas Padre Bartolini e il giornalista Geovani Acate Coronel sono sotto processo con l’accusa di  “Istigazione alla ribellione contro l’ordine pubblico”.

Rischiano rispettivamente 15 e 10  anni di carcere. La sentenza di primo grado è attesa entro la fine del mese di Dicembre.

Attorno alla vicenda si è creato un vasto movimento di opinione che porta solidarietà ai processati e pone il problema delle implicazioni sociali ed ambientali della deforestazione  dell’Amazzonia [4] .

In Italia ha espresso solidarietà e preoccupazione la FNSI, Federazione Nazionale della Stampa Italiana. Il Sindacato dei giornalisti marchigiani (regione da cui proviene padre Bartolini) ha già chiesto un incontro all’ambasciatore del Perù in Italia.

La pagina facebook “sosteniamo padre Bartolini” ha già raggiunto i 2410 membri. Il sito www.aloemission.org ha promosso una campagna di sostegno ed offre al suo interno tutti i dettagli, gli approfondimenti ed i riscontri delle fonti .


[1] “Chiesamarche”, periodico on-line della Chiesa Marchigiana, dir. Don Dino Cecconi.

[2] “Padre Bartolini non ha mai appoggiato azioni violente. Al contrario, è sempre stato un promotore del dialogo fra le comunità indigene e lo Stato peruviano”. Così Humberto Ortiz, segretario esecutivo della Commissione episcopale di azione sociale peruviana .

[3] Tutta la vicenda è stata riassunta in modo egregio da  “L’Avvenire”  del 27 Ottobre 2010 a firma “Michela Coricelli” , e da “Il Corriere della Sera” dell’ 8 Giugno 2009 a firma Rocco Cotroneo .

[4] Citiamo a titolo esemplificativo “La Republica”, il quotidiano più diffuso del Perù, che ha dedicato la sua edizione on-line del 24 Novembre a Bartolini ed Acate, e l’agenzia missionaria MISNA  .

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