L’ idea è quella di legare brand già noti a delle singole operazioni interne al gioco, offrendo anche eventuali vantaggi nel gioco stesso in cambio dell’ attenzione portata a quella determinata marca. Motivazione che nei tradizionali banner delle pagine online mancano del tutto.
Negli Stati Uniti l’ esperimento è già in corso tanto che da luglio, ad esempio, i giocatori di Farmville, il più popolare fra i giochi su Facebook, avevano avuto la possibilità di piantare nelle loro aziende virtuali una coltura di una specifica marca – Cascadian mirtilli Farm. In più di 500 milioni di casi, i giocatori hanno scelto di acquistare e piantare i mirtilli di marca invece di quelli senza brand. Secondo Zynga, la consapevolezza del marchio ha incrementato del 550% la scelta. Anche Volvo, H & M e MTV Networks hanno iniziato a sperimentare l’offerta di beni virtuali con il loro marchio, che gli utenti possono scegliere di acquistare all’ interno dei social games.
Un’altra strategia comune per le marche nei giochi sociali – continua Affaritaliani – è un “offer wall†all’interno di molti giochi. Le marche possono offrire premi virtuali ai giocatori che si dimostrano più ‘impegnati’, quelli cioè che rispondono a un sondaggio o accettano di guardare un video proposto all’interno del gioco. La motivazione e l’attenzione di chi accetta di compiere quest’azione è molto più alta che in un normale banner, che sottrae tempo senza dare nulla in cambio all’utente.