Approva a grandissima maggioranza una risoluzione in cui si chiede ai negoziatori della Commissione e dei Paesi membri di rendere pubblici i contenuti del Trattato e di bloccare le trattative fino a quando non venga fatta piena chiarezza – I negoziati sono andati avanti finora nella massima segretezza – Dalle indiscrezioni trapelate, però, sembrerebbe che il trattato punterebbe a imporre un accordo ‘’volontario’’ fra i fornitori di accesso a internet e i titolari dei diritti per combattere in maniera extra-giudiziaria le violazioni al diritto d’ autore: per forzare gli operatori ad accedere a tali restrizioni, ACTA li renderebbe responsabili delle violazioni compiute dai loro utenti
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La fronda degli eurodeputati si è finalmente concretizzata in un voto con cui, a stragrande maggioranza (633 contro 13), si chiede che il contenuto di ACTA – il famigerato Trattato contro la contraffazione – sia reso pubblico. Il documento approvato ieri chiede anzi che le trattative (l’ ultima tornata si è svolta in Messico qualche settimana fa; vedi Lsdi, Acta un documento segreto) vengano sospese fino a quando il contenuto di Acta non venga reso noto pubblicamente.
Secondo molti osservatori il trattato punterebbe a imporre un accordo ‘’volontario’’ fra i fornitori di accesso a internet e i titolari dei diritti per combattere in maniera extra-giudiziaria le violazioni al diritto d’ autore attraverso una risposta graduata e un filtraggio oppure la soppressione automatizzata dei contenuti. Per forzare gli operatori ad accedere a tali restrizioni, ACTA li renderebbe responsabili delle violazioni al diritto d’ autore compiuto dai loro utenti.
L’ opposizione del Parlamento europeo, secondo La Quadrature du net (una delle associazioni che si stanno battendo con maggiore forza contro Acta), “costituisce un segnale forte inviato ai negoziatori della Commissione e agli Stati membriâ€. Il parlamento dichiara infatti in maniera netta che non tollererà mancanza di trasparenza attorno al Trattato.
Alla risoluzione si aggiunge una dichiarazione scritta, la 12/2010, che fa riferimento in maniera diretta ai problemi di fomndo posti dall’ ACTA, come la modificazione del regime di responsabilità degli attorti del Web. Una misuira che – secondo La Quadrature du net – metterebbe gravemente in pericolo la neutralità della Rete e le libertà pubbliche, facendo degli hosting e dei fornitori di accesso una sorta di polizia privata e di ausiliari della giustizia nel campo del diritto d’ autore.
La dichiarazione inoltre mette in guardia contro le proposte che puntano a rafforzare le sanzioni civili e penali in materia di diritti e brevetti, rischiando così di ostacolare l’ accesso ai saperi e alle medicine nel mondo.