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La Fnsi, il sindacato unitario dei giornalisti italiani, ha dato il via alla costituzione di un gruppo di lavoro incaricato di promuovere una iniziativa pubblica sul tema del Freedom Of Information Act (Foia), l’ insieme di norme che in vari paesi assicurano la trasparenza e l’ accesso ai documenti della Pubblica amministrazione. Lo ha annunciato il presidente della Federazione della stampa, Roberto Natale, in una intervista al Ducato, il quotidiano online dell’ Istituto per la Formazione al giornalismo di Urbino, che ai temi del FOIA e alla questione della mancanza in Italia di una legge del genere dedica un Dosseir dal titolo: ‘’ Documenti aperti a tutti anche in Italia come in Usa’’, prendendo spunto anche dai Memorandum sui metodi duri di interrogatorio della Cia pubblicati due settimane fa da Lsdi e Giornalismo e democrazia.
“C’è un problema di segretezza eccessiva nell’informazione italiana – spiega Natale al Ducato Online – un uso del segreto di stato eccessivo e di tutte le barriere che le amministrazioni frappongono tra il lavoro del cronista e il diritto dei cittadini a essere informati”. “Vogliamo usare l’esempio del Foia da un lato come leva per permettere a noi giornalisti di fare meglio il nostro lavoro, dall’altro come strumento per rendere più interessanti i nostri prodotti per i lettori, dato che in Italia c’è un problema di scarso appeal dei giornali”, ha continuato il presidente.
Secondo Natale – sottolinea l’ introduzione del Dossier – è ancora presto per dire se ci sarà bisogno di un intervento di tipo legislativo. In primo luogo, il gruppo di lavoro della Fnsi valuterà la normativa vigente e tenterà di farla applicare con maggiore incisività e sistematicità . Solo in un secondo momento si prenderà in considerazione “la possibilità di chiedere che qualche legge cambi”.
‘’Il principio alla base del Foia – rileva il Dossier –  è la trasparenza: i cittadini devono essere messi nelle condizioni di conoscere gli atti dell’amministrazione pubblica, di modo da giudicare il suo operato sulla base della verità dei fatti. Il caso più noto di ricorso a questo strumento negli Usa è quello che ha consentito, con l’autorizzazione del presidente Barack Obama, la pubblicazione dei Memorandum governativi sui metodi duri di interrogatorio di sospetti terroristi da parte di agenti della Cia.
Il 10 gennaio scorso, i siti Giornalismo e Democrazia e Lsdi hanno pubblicato la traduzione integrale del Memorandum, poco nota nel nostro paese. Questa è stata l’occasione per parlare del Foia, illustrare le sue potenzialità e avanzare la proposta di introdurlo in Italia.
Lo spunto del dibattito è partito da una tesi di laurea intitolata “Freedom of Information Act (Foia), l’accesso ai documenti del governo federale statunitense alla portata di tutti”, scritta da un giovane ricercatore dell’Università di Padova Fabio Friso, che nella conclusione della tesi ha porto il problema della mancanza di una legge analoga nel nostro paese.
Per offrire una prima base di discussione in proposito il Ducato Online ha raccolto in un servizio speciale documentazione ed opinioni: la situazione in Italia, negli Stati Uniti e nel resto del mondo, una raccolta di opinioni e una dettagliata guida alla Rete”.
Il Dossier è qui.