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Per facilitare il percorso di inserimento nella professione giornalistica e soprattutto per farlo emergere dalla forma abusiva, l’ Ordine dei giornalisti potrebbe agire fin dall’avvio delle collaborazioni giornalistiche, rilasciando ad esempio una sorta di “foglio rosa†ai collaboratori non iscritti, in modo da inserirli immediatamente nell’alveo ordinistico. In modo che chi inizia a lavorare nel mondo dell’ informazione,anziché farlo in modo clandestino, sarebbe regolarizzato nel suo percorso verso l’iscrizione all’Albo e l’ingresso negli altri istituti di categoria. Mentre chi è fuori da questa regola potrebbe essere più facilmente individuato, al pari dell’editore che ne approfitta.
E’ la proposta che due consiglieri nazionali dell’ Ordine dei giornalisti, Antonella Cardone e Saverio Paffumi, lanciano nel secondo numero di una Newsletter – Liberiamo l’ informazione – che dà conto dei lavori e del dibattito in corso in seno al Consiglio.
E’ necessario e urgente – afferma il documento – stabilire una “procedura valutativa delle anomalie, ovvero attivare un canale dove segnalare i casi di esercizio abusivo della professione’’, e avviare degli interventi: segnalare i casi alla Fnsi alla Fieg e alle altre organizzazioni degli editori, diramare comunicati stampa, intentare cause alle aziende editoriali che promuovono il lavoro degli abusivi non iscritti all’albo. E così via.