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L’ Huffington Post ha rilevato la sua prima azienda – in contanti – e non si tratta di un altro blog o di un sito di informazione, ma di una giovanissima società di tecnologia pura chiamata Adaptive Semantics.
La Adaptive Semantics, che ha solo due addetti, ha messo a punto un motore di analisi semantica (conosciuto anche come JuLiA) che già veniva usato dall’ Huffington Post per moderare i circa 100.000 commenti che ogni giorno vengono pubblicati sul sito.
Prima dell’ acquisizione comunque, l’ Huff Post era già l’ unico soggetto esterno che aveva investito nella società , rilevandone nell’ Aprile 2009 il 20%.
JuLiA – scrive TechCrunch – usa una speciale “macchina intelligenteâ€, secondo il co-fondatiore dell’ azienda, Jeff Revesz, per eliminare i commenti inappropriati, lo spam e il linguaggio offensivo. Gli addetti umani applicano manualmente dei tag a poche centinaia di commenti, che poi vengono utilizzati dall’ analisi semantica come modelli per’filtrare’ e controllare tutti gli altri commenti.
Si tratta di un processo continuo che consente al sistema di migliorare costantemente. La ‘macchina’ non solo riesce a individuare affermazioni offensive ed espressioni di odio, ma può aiutare a individuare fra gli autori dei commenti degli esperti in varie questioni.
Oltre a moderare i commenti e a controllare il comportamento dei lettori sul sito, questa tecnologuia di analisi semantica può quindi aiutare a far venire a galla i migliori contributi da parte dei lettori.