Un piccolo e interessante scoop, visto che è  la prima volta, secondo Hopkins, che diventa pubblico un documento del genere, che permette di guardare ben all’ interno della struttura di una grande testasta.
Il documento – sottolinea Editorsweblog – mostra come,  insieme ai cinque giornalisti assegnati al Congresso e all’ attualità politica, ce ne siano altri sei addetti alla Casa Bianca e agli affari legali, altri quattro all’ attività federale e cinque al settore Economia/lavoro. In ogni caso un numero inferiore ai 27 che si occupano di attualità e spettacolo.
Cinque redattori si occupano di inchieste e cinque dell’ archivio, sei per il settore Guerra/Difesa, sei per Scienza/Energia/ambiente, otto per la sezione ‘La tua vita’ (appena creata sia nell’ online che nella carta), 10 ai Viaggi e 13 a Tecnologia/automobile.
Un altra tabella mostra la distribuzione dei manager addetti ai vari segmenti della produzione: stampa, sito web, diffusione, piattaforma mobile, ecc.
Questi documenti sembrano descrivere anche i cambiamenti che ci sono stati negli ultimi anni di vita del giornale, soprattutto per consentire al giornale di espandere la sua presenza su mobile e tablet approfittando di tutte le chances che queste piattaforme consentono. La redazione è stata quindi adattata per incorporare gli effetti delle trasformazioni digitali.
Ma funzionerà ?, si chiede Editorsweblog. L’ alto numero di giornalisti assegnati all’ entertainment attirerà forse molte critiche: è giusto utilizzarne tanti in quel settore? E’ quello che vogliono davvero i lettori?