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Welcome at La Cantine, il rendez-vous della comunità digitale

Mobile monday, Climb tuesday, Open day/Opensource, Barcamp… Sono i nomi della miriade di eventi organizzati non a San Francisco ma in quella Francia spesso tacciata di sciovinismo – In uno spazio polifunzionale il 31 gennaio 2010 spegnerà la sua seconda candelina – Benvenuti a La Cantine (letteralmente “la mensa”) che si autodefinisce “un luogo collaborativo per gli attori digitali”. E per il giornalismo del futuro – LSDI lo ha visitato per voi.

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di Adriano Farano

Parigi – Sono le 10 del mattino quando arriviamo a La Cantine, nel cuore del quartiere Sentier, a Parigi. Pardon, del Silicon Sentier, il “quartiere digitale” con wi-fi gratuito e incentivi per le imprese messo a punto da Comune e Regione, sponsor del progetto nell’ambito di un “polo di competitività“.

Il caffè non sarà proprio ristretto ma almeno viene servito gratuitamente ai gruppetti di blogger, designer, sviluppatori, investitori o giornalisti (età media 30 anni) in piena discussione o lavoro. Sorpresa: nel cuore di Parigi si sente parlare sia francese che inglese e la quasi totalità degli eventi in programmazione hanno nomi anglosassoni.

«Ebbene sì», ammette Nathanael, tra gli animatori del luogo, «La Cantine si inserisce in diversi movimenti internazionali, spesso statunitensi. L’evento più dinamico che io ricordi? Di sicuro lo StartUp week-end di inizio dicembre quando più di 100 tra aspiranti imprenditori e investitori potenziali hanno lavorato 52 ore ininterrottamente per poi definire 12 progetti digitali ora in fase di lancio».

Ma l’offerta de La Cantine va al di là dei 900 eventi accolti in due anni, per offrire sale riunioni in affitto, incontri informali gratuiti e il prezioso co-working, un movimento internazionale che esiste anche in diverse città italiane. Per 250 euro al mese infatti (o con ticket giornalieri di 10 euro) i tantissimi lavoratori indipendenti del settore Internet possono prenotare un posto fisso con connessione wi-fi e la garanzia di fare incontri decisivi per il proprio futuro professionale.

Attualmente sono 30 i «co-workers» regolari e 35.000 le persone che hanno solcato la soglia de La Cantine in due anni.
«E’ un luogo formidabile dove si sente fremere tantissima energia» spiega Hubert Guillaud, caporedattore di InternetActu, media online di riflessione su Internet la cui redazione ha sede proprio a La Cantine. «A noi giornalisti che ci lavoriamo offre vicinanza con gli attori del mondo digitale francese. Tutti, dai Ceo delle tante società web del Quartiere digitale ai blogger più influenti, passano da qui».
E proprio per il compleanno de La Cantine, InternetActu ha organizzato il 26 gennaio una riunione di redazione pubblica: uno dei tanti eventi celebrativi che annoverano anche un incontro “Drupal contro WordPress” e una conferenza sulla frammentazione dei media moderata da un co-fondatore del giornale online Rue89.
Ma come sfruttano La Cantine i media online? «I grandi come Le Monde o Les Echos» – spiega Guillaud – «si vedono pochissimo: quando vogliono organizzare un evento lo fanno nelle loro sedi a porte chiuse. Certo, i loro giornalisti che coprono l’attualità mediatica non possono non venire. Ma si tratta di un luogo vissuto soprattutto da pure player quali Rue89 e Slate o blogger come Fabrice Epelboin (ReadWriteWeb) e Nicolas Voisin».

E un evento cha ha mobilitato tutta la comunità che ruota attorno al giornalismo on-line è stato il secondo compleanno de L’Atelier des médias, una trasmissione radiofonica partecipativa condotta da Philippe Couve su Radio France International. Per l’occasione Couve si è regalato una trasmissione registrata a La Cantine sul tema «Quali media tra due anni?» che ha mobilitato la crème degli opinion leaders francesi che pensano il giornalismo del futuro.

Ma cosa si potrebbe migliorare a La Cantine? Secondo Guillaud «il posto è diventato troppo piccolo, vittima del proprio successo». E gli enti locali? Nessun problema di ingerenza? «Non credo. Anzi, sarebbe difficilissimo finanziare questo tipo di strutture solo con fondi privati». Ma  il budget 2009 di Silicon Sentier, associazione cui fa capo La Cantine, non è fatto solo di sovvenzioni, anzi. Dei 994.000 euro totali 44% provengono da fondi pubblici e il resto, la maggior parte quindi, da fondi privati che contano sponsor come l’operatore di telefonia Orange.

Francia monopolio pubblico? Un altro cliché sfatato.

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