Wikileaks: altri 3 milioni di documenti ‘’in fuga’’

Assange

Grande allarme nella diplomazia Usa per la presenza, nella nuova ondata di documenti che Assange si appresta a rendere pubblici, di file riservati con accuse di corruzione nei confronti di diversi capi di Stato e di governo e ministri di Paesi amici degli Stati Uniti – Oltre a New York Times, Guardian e Spiegel, questa volta Assange avrebbe passato i materiali anche a El Pais e a leMonde

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Tra la fine di questa settimana e l’inizio della prossima Wikileaks potrebbe diffondere file riservati con accuse di corruzione nei confronti di diversi capi di Stato e di governo e ministri di Paesi amici degli Stati Uniti. La previsione, che ha provocato la massima allerta nella diplomazia Usa, è del Pentagono, secondo cui il sito fondato da Julian Assange si appresta a pubblicare altri 3 milioni di documenti.

I documenti che hanno particolarmente allarmato il governo Usa – secondo quanto riporta l’ Agi/Afp – fanno parte dei rapporti riservati che i diplomatici americani inviano periodicamente a Washington da tutto il mondo.

Come già fece con i documenti riservati sulla guerra in Iraq e il conflitto afghano, il sito fondato da Assange – che qualche giorno era stato cilpito da un mandato di cattura per stupro in Svezia – avrebbe già fornito i documenti alle stesse tre testate: il New York Times, il britannico Guardian e il tedesco Der Spiegel. A questi si sarebbero aggiunti lo spagnolo El Pais e il francese Le Monde.

Non ha nascosto preoccupazione il portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Philip Crowley: “Quelle rivelazioni creeranno tensioni nelle relazioni con i nostri diplomatici e i nostri amici nel mondo”.

“Ci stiamo preparando per lo scenario peggiore”, ha commentato Crowley ipotizzando che i documenti possano “toccare un’ampia gamma di questioni e di Paesi”.

Il portavoce del Dipartimento di Stato ha confermato che Wikileaks ha cominciato a informare i governi sulla possibile diffusione di quei documenti”.

Secondo alcune fonti, il contenuto di quei file rischia di causare incidenti diplomatici soprattutto tra l’amministrazione di Barack Obama e i governi di Russia, Afghanistan e di molte delle ex repubbliche sovietiche dell’Asia centrale. Altri elementi imbarazzanti sarebbero contenuti nei rapporti dei diplomatici Usa da paesi asiatici ed europei.