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Ma in tutto questo, che fine ha fatto Bradley Manning, l’ ex analista dell’ intelligence militare Usa sospettato di aver passato a Wikileaks grandi quantità di documenti confidenziali? E’ vero che dopo sette mesi di cella isolamento rischia di perdere il senno?
L’ allarme è stato lanciato, fra gli altri, dal Guardian, che in un articolo di venerdì riporta i racconti di un amico che lo ha visitato recentemente in prigione – una cella in una base militare in Virginia – e che sarebbe rimasto molto colpito dal deterioramento delle sue condizioni mentali.
Quando, e se, sarà portato davanti alla corte marziale, Manning rischia una condanna a 52 anni di reclusione.
Si tratta di David House, un ricercatore informatico di Boston che vede Manning regolarmente in prigione.
“Nelle ultime settimane ho registrato un continuo deperimento delle sue condizioni di salute mentali e fisiche – racconta, indicandone la probabile causa nel prolungato confinamento in una cella di isolamento.
“In un primo tempo pensavio che questa condizione di isolamento fosse stata presa nel suo interesse – ha aggiunto -, ma col passare del tempo ho capito che si trattava invece di una ulteriore punizione’’.
Secondo House – riferisce il Guardian -, molte persone sono riluttanti a parlare delle condizioni di Manning per timore di ‘’attenzioni’’ eccessive da parte del governo, che arriverebbero fino a tentativi di corruzione. ‘’Tutto questo ha un effetto intimidatorio e provoca anche timori a parlare delle sue condizioni’’.
Un amico di Manning sostiene di essere stato seguito ossessivamente. Un altro, esperto di computer, ha detto che l’ esercito gli aveva offerto dei soldi per – parole sue – ‘’infiltrare’’ il sito di WikiLeaks. E quando il Washington Post ha tentato di indagare su questa denuncia – continua il quotidiano britannico – un portavoce della sezione investigativa dell’ esercito ha rifiutato qualsiasi commento.
House ha raccontato anche che il 3 novembre scorso, tornando con la sua ragazza da una breve vacanza di qualche giorno in Messico, ha trovato agenti della finanza che lo aspettavano e gli avevano perquisito i bagagli e controllato i computer. ‘’Se Manning è recluso, è solo perché la sua dedizione all’ etica è molto più grande di quella del governo Usa’’.
House, che aveva in comune con Manning alcuni amici e che lo ha conosciuto di personba solo dopo il suo arresto, ha raccontato di essere ora impegnato a favore della sua causa. ‘’Come molti studiosi di informatica, penso che ilcuore di questa vicenda sia il problema della trasparenza del comportamento del governo’’.