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Coma sarebbe oggi la vita del cronista Tintin?
‘’Borsista fino a 25 anni, freelance al nero fino ai 30, teleoperatore fino ai 35 e proprietario di un bar fino ai 75’’.
‘’Tintin, ti tocca chiudere’’
‘’Dai, passa una giornata lavorando per un articolo per cui ti danno solo 35 euro. Sì, telefonate a carico tuo’’.
Sono alcune delle oltre 4.000 battute e riflessioni ironiche che in due giorni si sono accumulate su Twitter con l’ hashtag  #tintinhoy, inventato – come racconta Pier Luca Santoro sul suo Giornalaio, prendendo spunto anche da un recente sondaggio sul trattamento salariale dei giornalisti di lingua spagnola -,  in concomitanza con l’ uscita nelle sale cinematografiche del film diretto da Spielberg su Tintin, il famoso personaggio dei fumetti che di professione fa  il cronista.
#Tintinhoy invitava in sostanza a giocare immaginando come sarebbe la vita di Tintin oggi. Ed è stato un successo.
Un ampio flusso di tweet – un esercizio di ironia e immaginazione sulla situazione del giornalismo -da cui Juan Luis Sanchez, un giornalista spagnolo, ha raccolto una sintesi su Storify.
Ne è venuta fuori, una descrizione della crisi della professione giornalistica più incisiva ‘’di tante ricerche e convegni’’, come osserva Santoro, che trae anche da questa vicenda ‘’una ennesima conferma’’ dell’ impatto di quello che definisce il ‘’dilemma del prigioniero’’.