Un canale televisivo di informazione per i sette paesi della regione – Ricostruire una jugosfera mediatica – Al Jazeera Balkans nasce a Sarajevo con 100 dipendenti, 40 dei quali giornalisti, e centri di produzione in Serbia, Croazia e Macedonia, con l’ obbiettivo di allargare lo spazio dell’ informazione all’ interno delle frontiere nazionali
—-
Con l’ avvio delle trasmissioni via satellite di Al Jazeera Balkans dagli studi di Sarajevo, i Balcani hanno – da metà novembre – il primo canale televisivo regionale di informazione, racconta l’ Osservatorio sui Balcani.
La dissoluzione della ex Jugoslavia non ha prodotto solamente sette nuovi Stati indipendenti, ma ha anche limitato lo spazio dei media all’interno delle [nuove] frontiere nazionali. Benché fra Croazia, Bosnia Erzegovina (BiH), Serbia e Montenegro in sostanza non esista una barriera linguistica, lo spazio dei media è ancora saldamente fermo alle frontiere nazionali.
L’ obbiettivo della nuova struttura, invece, è di costruire proprio una rete con un punto di vista multinazionale.
“Al Jazeera Balkans non ha un centro nazionale, a differenza delle altre emittenti televisive della regione che, anche quando lavorano su temi regionali, lo fanno sempre dal punto di vista del proprio Stato di riferimento – spiega il caporedattore Goran Milić.
‘’Sarajevo è il nostro principale centro tecnico solo perché qui c’ è un approccio aperto nei confronti del progetto, e perché qui ci sono meno spese che in altre zone della regione – aggiunge -. Se si guarda alla composizione dei quadri che realizzano e producono i programmi, noi siamo una squadra multinazionale fatta di persone che hanno lavorato per la tv in Serbia, Croazia e BiH. La principale differenza fra noi e le altre emittenti tv della regione è che quando prepariamo una storia non lo facciamo dal punto di vista della Serbia, della Croazia o della BiH, ma cerchiamo piuttosto di presentare tutti i punti di vista. Per esempio, quando realizziamo un servizio da Kosovska Mitrovica, presentiamo un’ immagine, cioè le dichiarazioni dalla parte nord di Mitrovica, dove la maggioranza sono serbi, dove si paga in dinaro e si parla in serbo, ma anche l’ altra, come si vive nella parte sud dove la maggioranza sono albanesi, dove si parla in albanese e si paga in euro. Una cosa che la maggior parte delle emittenti tv regionali semplicemente non può fareâ€.
I circa cento dipendenti di Al Jazeera Balkans, una quarantina dei quali sono giornalisti, vedono una possibilità di successo proprio nelle limitazioni agli avvenimenti nazionali che le emittenti tv già presenti nei Balcani si auto-impongono. Un secondo motivo di potenziale successo è dato dal fatto che l’emittente del Qatar, che negli ultimi anni con il suo canale inglese si è imposta come rete globale e pari concorrente di CNN e BBC, possiede risorse che le tv locali nei Balcani possono solo sognare. Infine, Al Jazeera ha una rete di corrispondenti che va dal Sud America all’Asia, e una rilevante produzione di programmi che permette il semplice passaggio di parte dei contenuti dal canale inglese a quello balcanico