(p.r) – Un ulteriore esempio di manipolazione viene da quel pozzo di San Patrizio di episodi di cattivo giornalismo che è diventato il Tg1. Lo racconta la protagonista della vicenda, la pubblicitaria Anna Maria Testa.
Intervistata a proposito delle polemiche suscitate dalla campagna della Regione Calabria (2,5 milioni di euro di investimenti) – che utilizza i Bronzi di Riace come degli avviliti e tristi pupazzi – si è vista tagliare quasi completante le sue osservazioni e soprattutto qualsiasi riferimento critico a quella campagna.
Sul suo blog, Nuovo e utile, Anna Maria Testa racconta come sono andate le cose. Illuminante.
E commenta nella conclusione: ‘’Lo diceva Andreotti: a pensar male si fa peccato, ma spesso si indovina’’.
Qui il suo racconto.
(Il titolo di questo post è rubato dal blog Bad Avenue. Era troppo bello per farne un altro).