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Si può far dire quello che si vuole a una copertina? Secondo alcuni i tentativi di decrittaggio dei messaggi visuali sarebbero degli esercizi del tutto vani. Come tutti sanno, le fotografie non fanno che riflettere in assoluta trasparenza la visione dell’ attualità .
Ma una sintesi per immagini della vicenda Strauss-Kahn a partire dal 14 maggio procura una sensazione del tutto differente (qui sopra), commenta André Gunthert su Culturevisuelle. E per quanto si ampliasse il numero delle foto non si annullerebbe l’ impressione che la scelta delle immagini corrisponda sempre in modo preciso – e a volte sottile – alle opzioni editoriali e alle scelte ‘narrative’.
Quello di mostrare un DSK sorridente dopo l’ annuncio della richiesta di archiviazione da parte della Procura, come ha fatto La Montagne (la copertina a destra, in alto), fornisce un buon esempio di manipolazione dell’ immagine.
Perché la foto in cui si vede l’ ex direttore del FMI uscire da un’ auto con l’ aria contenta è vecchia di più di un mese e mezzo: è stata realizzata infatti il 6 luglio scorso, subito dopo che il giudice ne aveva decretato la scarcerazione su cauzione.
In campo iconografico questa tecnica – continua Gunthert – ha un nome preciso: si tratta di illustrazione. L’ immagine non viene scelta in ragione di un rapporto documentale con l’ attualità , ma perché Dominique Strauss-Kahn sfodera un sorriso sincero: una espressione che aderisce perfettamente al senso della giornata. La foto non viene utilizzata per rappresentare un fatto, ma per tradurre una idea: quella di un momento di ‘’felicità ’’, di una storia che finisce bene per l’ ex accusato. A giudicare da una ricerca fatta con Google Image quella immagine non aveva avuto nessuna utilizzazione sui media fino ad ora.
E’ interessante – conclude Gunthert – constatare che è l’ AFP stessa che ha ripescato quella foto e che l’ ha riproposta ora all’ attenzione dei media inserendola tra l’ altro ai primi posti della sua selezione. L’ agenzia, che difende la tradizione del fotogiornalismo, viene sorpresa qui, in piena flagranza, con le dita nella marmellata dell’ illustrazione.