Giornalismo partecipativo, fioriscono nuove piattaforme
Blottr, nato nell’ agosto 2010 a Londra, è arrivato in Francia e lunedì aprirà in Germania, ma punta ad espandersi in altre sette paesi – Negli Usa nasce Fuego, mentre il Guardian apre una finestra sulla sua newslist
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Dal 12 ottobre è in funzione in Francia e da lunedì prossimo comincerà a funzionare anche in Germania. Blottr, una piattaforma di giornalismo partecipativo che raccoglie testimonianze dei cittadini in diretta e in tempo reale e che è integrabile nell’ attività dei giornali.
Il progetto è stato avviato in Gran Bretagna nell’ agosto del 2010 e sei mesi fa ha ricevuto un finanziamento di un milione di sterline destinati a sostenerne l’ espansione.
In Uk – racconta  Journalism.co.uk – ha già raccolto un network di più di 1.000 ccittadini-cronisti , giornalisti non professionali e blogger che scrivono sugli avvenimenti di attualità , gestiscono i commenti e vengono pagati sulla base dei click che i loro articoli registrano.
Dopo la Francia (dove ha una presenza a Parigi, Lione e Marsiglia) e la Germania (Berlino, Francoforte, Amburgo e Monaco), Blottr punta a espandersi in altre sette nazioni e di radicarsi in almeno 50 città .
Il sito britannico – che ha giornalisti in otto città (Birmingham, Bristol, Cardiff, Edinburgh, Leeds, Leicester, London e Manchester) – ha raggiunto 1,4 milioni di visitatori unici al mese e, secondo l’ azienda, ha una crescita del 20% mese su mese.
Negli Stati Uniti, invece, ha debuttato da poco un altro sito di citizen journalism, Fuego, che pounta in particolare all’ utilizzo dei cellulari. La piattaforma – racconta ahref.eu -, analizza le discussioni principali su twitter (“trending topic”) e aiuta i cittadini a costruire racconti  attraverso l’ unione di micropost e altri documenti online.
Da poco poi il Guardian ha aperto una finestra sulla sua newslist: è l’elenco delle notizie discusse in redazione al mattino che andranno in stampa il giorno successivo. Il giornale apre a tutti il processo di produzione della redazione chiedendo ai lettori di condividerlo attraverso suggerimenti e di osservarlo nel corso della sua elaborazione. E’ possibile ‘’entrare’’ attraverso il tag #opennews sui social network.