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I  giornali francesi si riconciliano con Google. Due anni fa il motore di ricerca era il nemico da abbattere e per gli editori era inaccettabile l’ ipotesi che i loro contenuti potessero essere utilizzati su Google News senza nessuna contropartita finanziaria. Oggi – osserva Lesechos.fr – moltiplicano gli accordi con l’ azienda di Mountain View. Il Gruppo ePresse Premium, che raccoglie i principali giornali di informazione (« L’Equipe », « Le Parisien », « Le Figaro », « Libération » e « Les Echos », oltre a tre grandi riviste), ha appena annunciato di aver concluso due nuovi accordi con Google.
Il primo riguarda l’ utilizzazione di Google One Pass, il sistema di pagamento sviluppato da Google per l’ editoria giornalistica. Questa sorta di ‘’portamonete’’ entrerà in funzione a dicembre per l’ applicazione ePresse, che sarà disponibile nell’ ambiente Android. Gli internauti potranno però comprare ugualmente i giornali passando dal sito web dell’ ‘’edicola’’ ePresse, accessibile su Internet conm qualsiasi sistema di connessione (PC, Mac, iPad…).
In parole povere gli internauti, con un elemento di identificazione unico, potranno pagare tutti i loro acquisti di giornali con un clic, esattamente come avviene con iTunes di Apple.
L’ edicola ePresse approfitterà dell’ occasione per proporre dei forfait di più testate, mentre ora è possibile fare solo degli acquisti singoli. Google si riserverà una remunerazione pari al 10% sulle vendite (tre volte meno rispetto ad Apple) e fornirà agli editori le coordinate degli abbonati – che con Apple era stato un grosso punto di frizione.
One Pass è già stato utilizzato negli Stati Uniti e in molti altri paesi europei. ‘’In Francia stiamo discutendo con altri editori che potrebbero adottare One Pass’’, ha rilevato Madhav Chinnappa, direttore del settore partnership in Euroa per Google News.
Il secondo accordo riguarda lo sviluppo comune di nuovi servizi di informazione, che per il momento restano segreti. I due partner annunciano che lanceranno per lo meno quattro progetti nel corso del 2012. ‘’Queste iniziative permetteranno di aumentare l’ interesse dei lettori nei confronti dei contenuti: in parole povere, stimolarli a leggere gli articoli. Soprattutto,  verrà delineato un sistema di condivisione del valore’’, afferma Frédéric Filloux, direttore generale di ePress
La scommessa è tutta lì: permettere ai giornali di essere meglio remunerati per i loro contenuti diffusi su internet mentre spesso non riescono a monetizzarli. Gli editori di giornali di tutto il mondo – continua LesEchos.fr – reclamano da anni da parte di Google una parte delle entrate e alcuni, come in Belgio, hanno anche avviato delle cause legali.
L’ arrivo a Google News, giusto un anno fa, di  Madhav Chinnappa, un ex manager della BBC, sembrava segnare un cambio di atteggiamento. ‘’Google sembra ormai davvero interessata a tener conto degli interessi degli editori’’, rileva Frédéric Filloux. Qualche giorno fa Google News, ad esempio, ha inserito sulla destra della sua home page uno spazio dedicato a ‘’Le scelte delle redazioni’’, che permette agli editori di dare risalto alcuni contenuti in modo da generare nuovo traffico sui loro siti. Per ora hanno aderito dieci testate francesi.