Chiamato RoboEarth, il progetto prevede che i robot possano scaricare dei dati mentre gestiscono un determinato lavoro e chiedere aiuto per svolgerne altri.
I ricercatori impegnati sperano che ciò possa permettere ai robot di svolgere i servizi assegnati più velocemente, avendo a disposizione un insieme di conoscenze sui loro ”dirigenti umani”.
L’ idea – suggerisce l’ European Journalism Center (Ejc.net) citando BBC News – è quella di sviluppare dei metodi che permetta ai robot di codificare, scambiare e riutilizzare le conoscenze, spiega Markus Waibel, uno dei ricercatori che sta lavorando a RoboEarth.
Waibel, che lavora al Swiss Federal Institute of Technology, a Zurigo, spera di poter cominciare a mostrare presto come le informazioni che i robot scoprono sul mondo possano essere codificate in modo che qualsiasi altro robot possa trovarle e usarle.
RoboEarth dovrebbe essere un sistema di comunicazione e un database, ha raccontato Waibel. Nel database ci saranno le mappe dei luoghi in cui il robot lavora, le descrizioni degli oggetti che incontra e le istruzioni sul modo con cui completare azioni distinte.
Il progetto, finanziato dall’ UE, vede al lavoro circa 35 ricercatori e prevede di cominciare a mostrare come il sistema funziona nel giuro di un quadriennio.
Il primo obbiettivo sarà capire come organizzare le descrizioni dei compiti che i vari robot stanno eseguendo e come articolare le mappe dei ”luoghi”.