Libri: Il Cavaliere nella Rete

copertina_suicidio_stampa:copertina_ferrero.qxd.qxdInternet ha contributo in maniera rilevante al declino del berlusconismo, cominciando a minare la  forza persuasiva della televisione, che era stata il cuore del progetto (e della egemonia culturale)  di Berlusconi – Esce giovedì in libreria ‘Il Suicidio’, un saggio di Edmondo Rho sullo sgretolamento dell’ ‘impero’

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Internet ha contributo in maniera rilevante al declino del berlusconismo, cominciando a minare la  forza persuasiva della televisione, che era stata il cuore del progetto (e della egemonia culturale)  di Berlusconi.

E’ una delle tesi che Edmondo Rho avanza ne ”Il Suicidio; il declino del berlusconismo, cronache e retroscena”, un saggio che sarà in libreria a partire dal 21 ottobre (Melampo editore,  160 pagg., 15 euro).

La Rete conta più della televisione? Per molti versi sì, risponde Rho, ricordando fra l’ altro:

Giovanni Cesareo, classe 1926, uno dei più noti critici televisivi, intervistato da Cinzia Gubbini sul manifesto dice che Berlusconi lo vede così: “A me sembra sia arrivato al termine. E credo che questo sia avvenuto, prioritariamente, perché dopo vent’anni non c’è più nulla di nuovo, e lui stesso non riesce più a produrre nulla di nuovo”. Ancora più netto il giudizio della giornalista Elena G. Polidori, autrice del libro Berlusconi e la fabbrica del popolo, che ricorda come il presidente del Consiglio non sapesse neppure pronunciare correttamente la parola ‘Google’. Intervistata dal sito blogosfere.it a fine maggio, Polidori dice: “Berlusconi costruisce il consenso con giornali e tv. Per fortuna, lui e i suoi, non sanno ancora usare Internet. Per la destra, questo canale è una pallottola spuntata”.

Già: è successo che tra il 2005 e il 2011 gli italiani tra 25 e 54 anni si siano messi a guardare meno la tv: la fruizione è scesa di 7 punti, dall’83% al 76%, ed è stata quasi raggiunta da Internet, al 66% in questa fascia d’età. E soprattutto, da una ricerca del novembre 2010 emerge che gli utenti attivi stanno un’ora e 32 minuti al giorno online.(pag. 98-99)

Al centro del saggio di Rho – inviato di ‘’Panorama’’, autore con Glauco Maggi di Oltre i Bot (Sperling & Kupfer), e impegnato negli organismi di categoria dei giornalisti – ‘’i retroscena del declino del centrodestra. Il calo inarrestabile di consensi e di credibilità. Lo scontro tra Berlusconi e Tremonti. Una campagna elettorale trasformata in referendum pro o contro il premier’’.

‘’Il saggio di Rho illumina le cause e i modi sgangherati dello sgretolamento del berlusconismo. Come in un’antologia tragicomica, si inseguono i più emblematici autogol segnati da Silvio Berlusconi e dai luogotenenti di un centrodestra invecchiato e incattivito: da Milano a Napoli, da Trieste a Cagliari.

L’ attacco ai giudici comunisti di fronte a un Obama allibito e i comizi davanti al palazzo di giustizia milanese, l’allarme “zingaropoli” e la scommessa (persa) sull’ossessione delle moschee in procinto di invadere l’Italia. Il crollo a valanga dell’impero, tra processi e scandali sessuali, passa dai casi Ruby o Tarantini come dalla vicenda P4 che fa tremare il Palazzo’’.

«Stiamo riscrivendo l ’alfabeto della democrazia. Oggi più che mai – racconta il nuovo sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, nella prefazione – ne abbiamo bisogno, per lasciare alle spalle il panorama di rovine che Edmondo Rho analizza con lucidità e precisione, ma soprattutto per scrivere una pagina nuova. Una pagina per tutti. Una pagina migliore, capace di parlare di speranza, di sviluppo, di futuro. Che parli della nostra voglia di un’Italia davvero nuova».